Altofonte, è polemica sugli aiuti alimentari

Il sindaco di Altofonte, Angelina De Luca

L’opposizione: "Serve una cabina di regia, vigileremo". Il sindaco: "Soffiano sul fuoco, i soldi sono meno di quelli annunciati. Chiedo aiuto alla Caritas”

ALTOFONTE, 2 aprile – E’ polemica ad Altofonte tra maggioranza e opposizione sulla questione degli stanziamenti destinati al Comune da Stato e Regione per venire incontro alle esigenze alimentari della popolazione colpita economicamente dagli effetti disastrosi del coronavirus.

Ieri il gruppo consiliare “Insieme per Altofonte” aveva diffuso una nota nella quale, alla notizia dell’arrivo di 300.000 euro per l’emergenza coronavirus., invitava l’amministrazione a “spenderli bene”.
“Le cifre messe a disposizione dalla Regione e dal governo per il comune di Altofonte – il testo del volantino fatto girare in paese – sono anche superiori a quelle che avevamo calcolato...perché noi non spariamo numeri! Restiamo in attesa di conoscere i criteri di attribuzione, che devono essere stabiliti con urgenza, coinvolgendo tutte le associazioni e istituendo immediatamente una cabina di regia con i soggetti che operano nel sociale. Il criterio di attribuzione non può essere esclusivamente il numero dei componenti del nucleo familiare. Come sempre vigileremo per garantire un giusto ed equo utilizzo di queste risorse”.

La nota dell’opposizione non è piaciuta molto al sindaco Angelina De Luca che ha fatto pervenire una replica articolata alla nostra redazione.
Il primo cittadino ha voluto fare chiarezza sulla consistenza degli aiuti già arrivati al comune per fronteggiare l’emergenza sociale, presente anche nel nostro comune, causata dal diffondersi del coronavirus. “Che proprio in questo momento ci sia chi soffia sul fuoco del disagio sociale, mi spiace e mi rattrista – scrive Angelina De Luca - Che chi ha amministrato da vent’anni questo paese, comunichi alle persone già in estrema difficoltà psicologica, morale ed economica che “potevamo fare di più, che abbiamo ricevuto centinaia di migliaia di euro, che facciamo campagna elettorale sulla pelle di chi ha bisogno”, che chi dopo una lunga esperienza amministrativa, scriva che ci vuole vedere chiaro, lasciando intendere che la giunta operi in malafede, mi sembra veramente eticamente scorretto ed inqualificabile.
Chi ha necessità di ricevere un aiuto economico, potrebbe rimane insoddisfatto dalle misure intraprese dall’amministrazione (solo generi alimentari e beni di prima necessità), ma fomentare gli animi non credo risolva i problemi concreti delle persone.

Per chiarezza, questo comune ad oggi ha ricevuto solo un contributo di euro 91.893,14 dalla Protezione Civile nazionale (domenica notte) e lunedì pomeriggio la Giunta ha deliberato gli atti propedeutici per rendere fruibile tale somma dagli aventi diritto.
Per i quattro miliardi che vengono annunciati, di fatto il riparto spettante al Comune (circa 65.000 euro) non è finalizzato a queste misure, ma è un anticipo di somme già previste in bilancio, e come benissimo sanno i consiglieri d’opposizione servono a far fronte alle spese necessarie per fare funzionare la macchina comunale e a pagare le ditte che fanno lavori o forniture.
Infine, le somme che la Giunta Regionale ha deliberato 202.540 euro, ad oggi, come attestato dal Ragioniere comunale con nota n. 3127 del 2 aprile 2020, non sono utilizzabili, rappresentando che allo stato attuale lo stesso non è in grado di predisporre un atto deliberativo che abbia requisiti di legittimità per iscrivere in bilancio le somme di cui si parla.

 Cari concittadini, alla fine di questa doverosa e vera precisazione, ribadisco che le uniche somme disponibili sono quelle della protezione civile nazionale e pertanto, considerata l’esiguità delle stesse, ci auguriamo di poter far fronte a circa 200 famiglie.In ultimo convocare una cabina di regia per fare cosa? Per perdere ulteriore tempo, per dividere somme che come dimostrato, a fronte di grandi numeri urlati, di fatto non ci sono?
Vi esorto a sostenere la Caritas della parrocchia, altrimenti ci potrebbe essere il rischio concreto che ci siano famiglie che non possano pranzare.
Una rassicurazione posso darvi, che stiamo facendo tutto il possibile per garantire un pasto a chiunque, stiamo lavorando giorno e notte, siamo attenti a tutte le necessità, cerchiamo di essere presenti in qualsiasi ora del giorno e della notte. Siamo qua per lavorare per l’intera comunità.