Un clima di serenità per il bene della nostra comunità

Riceviamo e pubblichiamo

Carissimi,
siamo ormai prossimi al Natale del Signore Gesù. Questo avvenimento ci pone davanti al mistero dell’Incarnazione: Dio che si fa vicino, si fa uomo e si offre per la nostra salvezza. La bellezza del Natale è accogliere Gesù nel mondo, luce vera che illumina ogni uomo.

L’unico modo per essere cristiani e vivere bene il Natale è quello di essere riverbero di questa luce che illumina il mondo ed essere anche noi luce, accogliendo così le parole di Gesù ai discepoli “Voi siete la luce del mondo”. In questa atmosfera di festa per il Natale non possiamo però dimenticare le tante difficoltà e preoccupazioni per il bene della Comunità e del mondo: la guerra, che ancora persiste e preoccupa, il dolore per i fratelli ucraini e per quanti vivono il dramma della persecuzione e della violenza; le tante persone preoccupate per la loro stabilità economica, che spesso non assicura quanto necessario per il bene della loro famiglia; la pressante sfiducia nelle istituzioni, per la continua diffusione di scandali nell’economia mondiale che si ripercuote su tante famiglie e sui più deboli; la crisi del lavoro, che spesso genera lo sfruttamento dei lavoratori e, tante volte, corruzione; l’individualismo sempre più diffuso, la crisi dei valori umani e sociali, tutti fattori che hanno un effetto negativo nella società contemporanea!

Come parroco di questa Comunità sono profondamente dispiaciuto per i contrasti e le incomprensioni di queste ultime settimane sollevate a seguito di una presa di posizione del Consiglio Pastorale parrocchiale in merito all’utilizzo dell’Istituto delle suore, ormai rimasto libero in seguito alla partenza delle stesse a causa della mancanza di vocazioni. Nel rispetto delle opinioni di tutti e di ciascuno, per il lungo e controverso dibattito, credo che esprimere il proprio punto di vista non soltanto sia legittimo, pur sempre nel rispetto dell’altro e della democrazia, ma sia anche un’occasione di crescita umana e cristiana che, attraverso il confronto, deve trovare tutti impegnati, pur nella divergenza di posizione, al raggiungimento dell’unico scopo: il bene comune! È necessario ricordare ancora una volta le parole di Don Luigi Sturzo: Si può essere di diverso partito politico, di diverso sentire, anche sostenere le proprie tesi sul terreno politico ed economico, eppure amarsi cristianamente.

Perché l’amore è, anzitutto, giustizia ed equità, è equità e anche eguaglianza, è anche libertà, è rispetto per gli altrui diritti, è esercizio del proprio dovere, è tolleranza, è sacrificio. È la fonte morale della propria abnegazione, è l’affermazione dell’interesse generale sugli interessi particolari. È in questo spirito che va vissuto l’impegno quotidiano di quanti, ognuno nel proprio ruolo, si trovano in prima linea a servizio della comunità, perché è l’unico modo per garantire la pace in una società già abbastanza dilaniata da guerre e conflitti. Con questa consapevolezza desidero ringraziare l’Amministrazione, in tutte la sue componenti, il Consiglio Comunale e il gruppo di opposizione che ha chiesto e ottenuto la convocazione di un consiglio comunale aperto alla cittadinanza, favorendo un dialogo che ha visto concludersi la questione dell’istituto delle suore; il Consiglio Pastorale, per l’impegno di collaborazione nella vita parrocchiale, e la Cooperativa, interessata al progetto di accoglienza dei profughi, che ha deciso di individuare altri locali venendo così incontro alle esigenze della comunità tutta, strettamente legata a questo istituto, non soltanto per il suo valore storico e affettivo, ma poiché si tratta dell’unica struttura sul territorio che possa essere destinata ad attività polifunzionali a beneficio dell’intera cittadinanza.

Al momento, infatti, non abbiamo altri edifici che offrono pari opportunità. Pertanto, Vi invito a pregare affinchè si possa presto giungere ad una risoluzione definitiva che veda questi locali affidati alla comunità. Tuttavia, ciò compete alla discrezione delle suore e della Diocesi e, se pur fiducioso in un esito positivo, che possa trovarci tutti d’accordo per un servizio al bene comune, rimango disponibile ad accogliere qualsiasi decisione, consapevole che “tutto concorre al bene di coloro che amano Dio”. Intanto, la Parrocchia, attraverso la Caritas, collaborerà con la Cooperativa per favorire l’accoglienza dei profughi ucraini e il loro inserimento nella comunità. In un clima di serenità, che auspico possa raggiungere tutti e ciascuno, formulo i migliori auguri della Comunità Parrocchiale a tutta la Cittadinanza.

 * parroco di Santa Maria d'Altofonte