
Michele Sala, un rivoluzionario ad Altofonte: se ne è parlato venerdì al Santa Caterina di Monreale
L’occasione è stata la presentazione del libro scritto da Elio Sanfilippo
MONREALE, 13 aprile – Nel salone della biblioteca comunale venerdì pomeriggio un pubblico attento ha seguito la presentazione del libro di Elio Sanfilippo- “Michele Sala-Storia di un rivoluzionario di Altofonte” arricchita da dei pannelli esplicativi della sua vita.
L’iniziativa, voluta e proposta dalle associazioni Auser e Liberi di Lavorare, cui il Comune ha concesso il patrocinio, puntava principalmente a riportare nella memoria la storia di un personaggio sconosciuto ai più e di cui non si conserva un minimo ricordo.
A tale scopo egregiamente hanno contribuito l’autore, l’ex sindaco di Altofonte Enzo Di Girolamo, il nipote Italo Tripi ex segretario della CGIL regionale ed Emilio Miceli, presidente del Centro Studi Pio La Torre, che oltre a tratteggiare la vita e la storia di questo personaggio ne hanno evidenziato anche il lato umano riportando episodi sconosciuti che meriterebbero essere approfonditi.
Ma chi era Michele Sala? Giovanissimo, da Altofonte va a lavorare come barbiere a Palermo ed organizza e si impegna nella costruzione del sindacato accanto alla figura del mitico Giovanni Orcel, ucciso dalla mafia per le sue lotte sindacali nel maggio del 1920. Ritroviamo il nostro protagonista dopo una fuga misteriosa in America, ove si impegnò nella costruzione del movimento sindacale con la sinistra stringendo rapporti con gli anarchici, alla caduta del fascismo in Sicilia ove ritorna al suo impegno politico sindacale. Fu eletto deputato nelle prime due legislature, fu sindaco ad Altofonte, sindaco a Piana degli Albanesi. Si impegnò attivamente nell’approvazione ed all’attuazione dei decreti Gullo che consentivano di concedere i latifondi incolti ai contadini che si aggregavano in cooperative. Strinse rapporti con i grandi personaggi politici del tempo ed era preso in grande considerazione dai vertici del PCI di allora. Pietro Secchia e Palmiro Togliatti tenevano in grande considerazione le sue opinioni.
Anche nell’URSS di allora era tenuto in grande considerazione tanto che negli ultimi anni della sua vita a causa di una malattia polmonare venne lì curato per circa quattro mesi. Affrontava a viso aperto gli avversari politici del tempo, clamoroso il suo scontro con Randolfo Pacciardi, zittito aspramente durante un dibattito. Fondatore, organizzatore e costruttore della prima Casa del Popoli ad Altofonte e non mancarono mai i gesti di generosità e solidarietà verso i bambini cui nutriva un particolare affetto. Morì l’11 maggio del 1973 lasciando un vuoto nel panorama politico del tempo