Il burocrate altofontino non dovrà risarcire la Regione con 143 mila euro
PALERMO, 27 aprile – Non dovrà risarcire la Regione con 143 mila euro, né subirà la confisca dei beni per 93 mila il burocrate altofontino, Gaspare “Rino” Lo Nigro per quel che riguarda la vicenda della presunta mancanza di titoli per ricoprire ruoli dirigenziali nell’ambito dell’amministrazione regionale
La Cassazione, infatti, si è pronunciata nel giudizio di legittimità, annullando con rinvio la sentenza di condanna emessa dalla Corte d'Appello di Palermo nei suoi confronti.
Il 19 aprile del 2016, Lo Nigro, ex direttore dell'Agenzia regionale per l'Impiego, aveva incassato una condanna a due anni e quattro mesi per truffa e falso. Secondo quanto contestato dalla pubblica accusa, Lo Nigro “con artifizi e raggiri”, consistiti nel presentare alla Regione siciliana un curriculum professionale che attestava il possesso della laurea in Giurisprudenza ed un master universitario, avrebbe indotto “in errore i funzionari della Regione Siciliana” per ottenere la nomina a Dirigente Generale esterno.
Adesso la Cassazione ha ribaltato la precedente sentenza con un rinvio, accogliendo verosimilmente la tesi sostenuta con lo specifico ricorso dell'avvocato difensore Marcello Montalbano, secondo il quale il Collegio d'Appello avrebbe travisato ed in parte sottovalutato alcune prove documentali ed in particolare due delibere della Giunta regionale che, sempre secondo la difesa, non avrebbero affatto delineato il conferimento di un nuovo incarico ma “una conferma senza soluzione di continuità” dell'incarico già conferito a Lo Nigro, per una durata quinquennale.
La sentenza oggi annullata, prevedeva, come detto, anche la confisca di 93 mila euro ed un risarcimento in favore della Presidenza della Regione siciliana, costituitasi parte civile, per un importo complessivo di 143 mila euro, oltre alle spese di costituzione e giudizio liquidate in 2 mila euro.
Frattanto, Lo Nigro, coinvolto nella vicenda processuale per gli appalti per i grandi eventi e i bandi della formazione professionale, difeso da Massimiliano Mangano ha ottenuto dalla sezione giurisdizionale d’appello della Corte uno “sconto” di mezzo milione. Con una recentissima pronuncia, depositata lo scorso 3 aprile, i magistrati contabili hanno ridimensionato la pena inflitta con la sentenza emessa l'anno scorso e che aveva determinato in capo all’ex dirigente dell’Agenzia per l’impiego un risarcimento da un milione e 63mila euro. Secondo la Corte, Lo Nigro pur avendo avuto alcune responsabilità nell’aumento dei costi, non può essere investito del risarcimento del finanziamento originario.