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Il Catania calcio a 5 replica al Real Parco: “Siamo stati provocati”

| Enzo Ganci | Sport

Continuano le polemiche per un match in cu gli animi sono stati tesi

CATANIA, 6 dicembre – Il Catania calcio a 5 non ci sta a passare per società che viola le regole sportive, dopo i fatti incresciosi accaduti sabato scorso durante ed al termine della partita con il Real Parco Altofonte e affida al portale specializzato “Futsal Sicilia” la sua replica.

La risposta della società etnea è indirizzata alla società altofontina, dopo che, sulla nostra testata, il presidente del Real Parco, Giuseppe Bertolino, aveva mosso delle accuse, sottolineando anche il fatto della necessità dell’intervento della Polizia che aveva scortato i parchitani fino all’imbocco dell’autostrada.
“La società Catania Calcio a 5 vuole precisare - si legge nella ricostruzione del Catania - come alcune affermazioni e alcuni fatti raccontati non siano corrispondenti a quanto realmente accaduto sabato 2 dicembre durante la partita. L’atteggiamento dei giocatori della formazione di Altofonte è stato fin dal primo momento aggressivo, forse troppo per il gioco del futsal, ne è dimostrazione il numero di falli commessi dal Real Parco nei primi minuti di gara, addirittura cinque in altrettanti 5 minuti di gioco, cosa che capita davvero di rado nel futsal nazionale. Tutto nasce e peggiora dopo la prima espulsione di un giocatore del Real Parco, comminata dall’arbitro per gioco falloso.

Dopo il cartellino rosso – prosegue il comunicato della società etnea – il giocatore e capitano del Real Parco Fuschi, invece di allontanarsi dal campo come impone il regolamento, ha continuato a protestare in modo vibrato sia nei confronti degli arbitri, che del pubblico, portandosi addirittura sotto la tribuna del PalaNitta, inveendo contro dirigenti e sostenitori del Catania, atto irrispettoso e inammissibile. Un dirigente del Real Parco, presente in tribuna, invece di invitarlo a proseguire negli spogliatoi come di fatto dovrebbe fare un tesserato, ha urlato e si è scagliato contro gli spettatori stuzzicati dall'atteggiamento di Fuschi. Da lì la reazione al contrario di alcuni sostenitori, che ha mosso l’immediato intervento della società di casa per sedare gli animi, se è vero che dirigenti di casa hanno subito provveduto ad allontanare i propri tifosi, insultati sia da Fuschi e dai compagni, che dalla dirigenza del Real Parco. Bisogna, peraltro, considerare, e il particolare non è indifferente, che in quel momento il risultato in campo era 4 a 2 per Catania e nessuno avrebbe avuto intenzioni di rovesciare la partita.

Durante e dopo l'interruzione di qualche minuto della gara alcuni tesserati del Real Parco hanno più volte minacciato tesserati del Catania con affermazioni del tipo: “quando venite a Palermo vi mandiamo in ospedale” e simili. Atteggiamenti e affermazioni che hanno sconvolto il tecnico Carlos Campos, argentino ma con anni di esperienza in Spagna, sotto shock a fine partita. Le minacce e le provocazioni sono continuate anche alla fine della partita, negli spogliatoi, nonostante la presenza costante della polizia.
Gli stessi agenti della polizia di stato, peraltro, riunendo i presidenti delle due squadre, hanno chiesto se qualcuno volesse sporgere denuncia, ma gli è stato risposto che, da entrambe le parti, che si era trattato solo di screzi verbali. Detto questo il Catania precisa che non tornerà più sull’argomento: le precisazioni erano doverose".

 

 

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