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Altofonte, è sempre scontro in Consiglio: l’opposizione abbandona i lavori per protesta

| Giuseppe Cangemi | Politica

A tenere banco sempre la questione dei locali “delle suore”

ALTOFONTE, 22 dicembre – Non si attenuano le polemiche ad Altofonte fra maggioranza ed opposizione, con quest’ultima che per protesta abbandona i lavori della seduta consiliare, mettendo ulteriore pepe alla vicenda relativa ai locali di “Maria Ausiliatrice”.

Sulla questione il gruppo consiliare di CambiAmo Altofonte si mostra piuttosto risentito, ritenendo di non aver ricevuto alcuna gratificazione in merito alla soluzione della vicenda, alla quale avrebbe preso parte, ma anzi, al contrario, di essere stato bersaglio delle invettive del sindaco.
A scatenare l’ultima polemica la richiesta (non soddisfatta) di ottenere il verbale della seduta del Consiglio comunale aperto (riguardante proprio la spinosa vicenda dei locali delle suore). “Noi a quel verbale ci teniamo molto – scrivono sulla pagina facebook del gruppo – , perché farà ulteriore chiarezza sulla nostra buona condotta tenuta in consiglio al contrario di altri. Ad ogni modo, preso atto della risposta non soddisfacente e inappropriata per i toni, abbiamo chiesto con insistenza che il verbale venga definito al prossimo Consiglio. In alternativa saremo pronti ad intraprendere altre azioni.

Noi abbiamo creato le condizioni politiche per addivenire ad una soluzione soddisfacente sulla questione dei profughi ucraini nei locali delle suore e neanche un grazie dal sindaco e dalla parrocchia, bensì l’accusa che facciamo strumentalizzazioni.

Nonostante abbiamo chiesto il Consiglio comunale aperto, facendo in modo di congiungere tutti i protagonisti della vicenda, per chiedere soluzioni e trasparenza, il sindaco con un comunicato congiunto con la parrocchia stessa e l’associazione appaltante, ha accusato il nostro gruppo di “strumentalizzare argomenti etici. Come se non bastasse il sindaco con un suo comunicato (cosa che non ha fatto invece per informare i cittadini del famoso progetto) si permette di rincarare la dose, accusando che forze politiche “seminano zizzanie”.

Al presente Consiglio - conclude la nota - abbiamo consegnato il comunicato che abbiamo elaborato e pubblicato con tutta la cronologia della vicenda ed allegato tutte le iniziative del consiglio pastorale rimaste inascoltate e ritenendoci gravemente offesi e lesi nel ruolo istituzionale di opposizione, rivendichiamo il diritto, di continuare a svolgere il compito di consiglieri comunali con serenità (senza essere additati falsamente come seminatori di zizzanie). Per queste ragioni, abbiamo deciso di abbandonare l’aula consiliare per protesta, lasciando l’adunanza”.