Una lunga lettera indirizzata all’amministrazione comunale sui rimborsi alle famiglie dei pendolari
ALTOFONTE, 16 settembre – Una lunghissima lettera di civile protesta, “partorita” dopo l’assemblea di martedì scorso dal comitato spontanea che si è formato per garantire il diritto allo studio dopo le restrizioni imposte dall’amministrazione comunale ai rimborsi da destinare alle famiglie degli alunni pendolari.
Alla lettera, che pubblichiamo integralmente e che indica eventuali possibili soluzioni al problema, potrà fare seguito, ovviamente, una replica dell’amministrazione comunale, qualora questa dovesse ritenerlo opportuno.
Questo il contenuto della lettera:
“Martedì, scorso, 12 settembre, nel salone “Cataldo Naro” dell’ex Collegio di Altofonte, numerosi cittadini si sono riuniti per esprimere il totale dissenso nei confronti della delibera numero 49 del 28 agosto scorso del Comune di Altofonte relativa al trasporto scolastico extraurbano.
Con tale decisione, l’amministrazione comunale non solo ha fortemente limitato il contributo a favore degli studenti che si recano a Palermo con l’azienda di trasporto AST (arrivando persino ad annullarlo completamente nei casi stabiliti dal nuovo Regolamento), ma ha anche vincolato il rimborso dell'abbonamento alla totale assenza di debiti nei confronti del Comune di Altofonte, da parte del nucleo familiare dell’alunno. Questa decisione grava pesantemente sulle tasche dei cittadini ed è stata presa dalla nuova amministrazione comunale senza aver previsto nessun momento di confronto con la popolazione, senza nessun dibattito costruttivo con i diretti interessati, negando quindi la possibilità di acquisire eventuali informazioni, idee e suggerimenti che gli studenti e le loro famiglie avrebbero potuto fornire per giungere ad una soluzione alternativa, possibilmente meno pesante di quella statuita ma sicuramente partecipata e condivisa proprio da coloro che vivono quotidianamente, sulla loro pelle, l’annoso disagio del trasporto extraurbano.
A causa della totale mancanza di considerazione evidenziata dall’amministrazione nei confronti dei propri cittadini, su un argomento molto sensibile e delicato come quello del diritto allo studio, la popolazione ha dovuto organizzarsi per trovare un’occasione di confronto costruttivo e democratico, non solo per dare voce alla contestazione di una decisione che si basa su presupposti giuridici discutibili e che danneggia pesantemente gli studenti ma anche per dimostrare che mediante un processo decisionale inclusivo si possono trovare spunti di riflessione e soluzioni meno gravose per la collettività, cercando di pervenire a decisioni sicuramente socialmente più accettabili.
L’incontro è stato aperto a tutti gli interessati, compresi gli organi istituzionali che avessero voluto partecipare, contribuendo al dialogo. La riunione si è svolta in un clima di civile partecipazione democratica, consentendo di esprimere la propria opinione sul tema a chiunque, nella sua esclusiva veste di fruitore - diretto o indiretto del servizio di trasporto pubblico, evitando quindi qualsiasi strumentalizzazione: le eventuali appartenenze politiche dei partecipanti sono state tenute in secondo piano poiché è stata messa a fuoco esclusivamente la necessità civica di risolvere il grave danno creato agli studenti, riguardante non solo l’anno in corso ma che minaccia anche quelli successivi.
Gli argomenti sono stati trattati nel pieno rispetto di tutte le posizioni, con spirito costruttivo e pacifico, nell’assoluta uguaglianza di tutti i partecipanti, pur muovendo fortissime critiche all’operato dell’amministrazione comunale. Raggiungere Palermo per andare a studiare è stato da sempre un calvario per ogni abitante di Altofonte, nonostante i pochi chilometri di distanza dalla città. Nel territorio comunale peraltro non è presente alcuna scuola superiore che permetta ai residenti di completare gli studi all'interno dello stesso Comune. Tuttavia questo ostacolo oggettivo al diritto di studiare è stato, nel corso del tempo, se non proprio rimosso almeno attutito, grazie ad alcuni provvedimenti normativi regionali che, sulla base del diritto costituzionale, hanno consentito agli studenti di raggiungere gratuitamente le scuole superiori ubicate nel territorio di Palermo.
E’ proprio su questa conquista di civiltà ed equità sociale che si è abbattuta la scure del nuovo Sindaco il quale, anziché schierarsi con i propri cittadini, alleandosi pubblicamente con tutti quei Comuni che – come Altofonte – stanno subendo questa gravissima offesa al diritto allo studio, ha trovato la via d’uscita più semplice e meno faticosa: trasferire gran parte del costo del trasporto scolastico extraurbano agli stessi utenti, aumentando ancor di più il calvario per frequentare le scuole superiori a Palermo e ostacolando quindi l’accesso alla Cultura. Una delle tante critiche che ha fatto da filo conduttore a tutti gli interventi della citata riunione è stata l’obiezione secondo cui è troppo facile amministrare facendo pagare ai cittadini il costo dei servizi, adducendo il motivo delle esigue disponibilità economiche del Comune ed evitando così di fare scelte politiche oppure, peggio, scegliendo politicamente di aggravare ulteriormente i pesi sulla cittadinanza. Un'altra amministrazione anziché andare contro gli utilizzatori dell'autobus si sarebbe alleata con la cittadinanza per risolvere il problema, dato che esiste una normativa a favore del trasporto gratuito degli studenti in città, sulla quale collaborare per pretenderne il rispetto da parte degli Enti preposti.
Invece é più facile e più comodo scaricare i costi sui più deboli. La capacità di chi amministra si vede infatti quando non ci sono fondi: tutti sarebbero capaci di amministrare se ci fossero i soldi che servono per coprire ogni servizio! Invece la scarsità delle risorse e la riduzione dei trasferimenti verso i Comuni impongono appunto scelte politiche. Le critiche mosse dagli studenti e dalle loro famiglie al Sindaco non sono quindi soltanto nel “metodo” usato per decidere sul tema, e che, come si è detto, non ha previsto alcuna forma di partecipazione della cittadinanza per una soluzione “condivisa” ma anche e soprattutto nel “merito” delle scelte politiche adottate. La questione infatti è molto seria, visto che riguarda tutti i Comuni che, come Altofonte, non possiedono scuole superiori nel loro territorio. Si riporta di seguito un estratto normativo: Legge regionale 26 maggio 1973, n. 24 (Pubblicata nella Gazzetta ufficiale della Regione siciliana 28 maggio 1973, n. 27 - modificata dalla legge regionale 4/03). “Provvedimenti per assicurare il trasporto gratuito agli alunni della scuola dell'obbligo e delle scuole medie superiori”. Art. 1 1. La Regione Siciliana garantisce attraverso i comuni il trasporto gratuito agli alunni della scuola dell'obbligo e delle scuole medie superiori residenti nel comune…..che si recano presso altro comune…per frequentare scuole pubbliche statali ….., qualora non esista nel comune di residenza…la corrispondente scuola pubblica……. 2. … 3. Il sindaco, sulla base delle certificazioni attestanti la frequenza scolastica,assicura agli alunni il trasporto gratuito attraverso il rilascio di abbonamenti a servizi pubblici di linea o, su richiesta motivata degli interessati, mediante altri mezzi gestiti direttamente dal comune o mediante servizio affidato a terzi. 4. Abrogato. 5….. 6. Il contributo per il trasporto gratuito è riconosciuto per i giorni di effettiva frequenza…. del trasporto sono ridotti proporzionalmente. 7. …omissis… Art. 2 Il Sindaco, sulla base delle domande degli aventi diritto e delle certificazioni attestanti la frequenza scolastica, provvede ad assicurare agli alunni il trasporto gratuito con abbonamenti a servizi pubblici o, in caso di particolari situazioni locali, con altri idonei mezzi, tenendo conto delle richieste degli interessati. Avverso le decisioni adottate dal sindaco è ammesso ricorso all'Assessore regionale per la pubblica istruzione. La domanda deve essere presentata, a pena di decadenza, al sindaco del comune di residenza entro il 30 novembre di ogni anno. La suddetta legge regionale parla chiaramente di “trasporto gratuito” garantito dalla Regione attraverso i Comuni, specificando inequivocabilmente che il Sindaco assicura tale servizio agli studenti.
La legge inoltre non vincola l’erogazione di tale servizio alla presenza di una qualche regolarità nei pagamenti da parte del nucleo familiare dell’alunno verso il Comune, come invece prevede la delibera in questione (sollevando quindi qualche dubbio sul presupposto giuridico presente nella delibera). Prima ancora però di sollevare dubbi sul vincolo deciso dal Sindaco per erogare il contributo, i partecipanti alla riunione hanno elaborato alcune importantissime considerazioni sulle quali invitano l’amministrazione comunale ad attenta riflessione per adottare soluzioni alternative a quelle infelicemente deliberate. Prima considerazione: le legge regionale sopra citata, come tutte le leggi che disciplinano aspetti di natura economica, per avere applicabilità concreta deve avere com’è noto una copertura finanziaria. E’ chiaro quindi che l’enunciazione di un diritto senza l’adeguato trasferimento di fondi da parte della Regione crea semplicemente un’ “aspettativa” nei beneficiari e non l’automatico soddisfacimento del diritto tutelato.
Ecco quindi il contesto preciso in cui la cittadinanza si aspettava un Sindaco schierato dalla parte degli studenti, realizzando peraltro le promesse di “ascolto” dei bisogni della gente, evocate in campagna elettorale. Il Sindaco, primo cittadino, di fronte ad un trasferimento di fondi da parte della Regione tanto esiguo da non consentire al Comune di erogare gratuitamente il trasporto degli alunni, avrebbe potuto dare un forte allarme ai propri concittadini: prima di tutto, convocandoli e poi dimostrando loro – con numeri e dati alla mano – l’effettiva inadempienza della Regione. Contestualmente il Sindaco avrebbe potuto anche coinvolgere la cittadinanza in una fortissima contestazione pubblica, facendosi portavoce della protesta non solo popolare ma anche istituzionale per il mancato rispetto del diritto allo studio costituzionalmente garantito, tanto più se trova che nella stessa condizione di difficoltà del nostro Comune ci siano – come pare – anche altre amministrazioni che non possiedono scuole superiori nel loro territorio. Venendo incontro alle legittime istanze dei propri cittadini il Sindaco avrebbe indirettamente dimostrato anche la sua totale buonafede. Tutto questo invece non solo non è avvenuto ma è stato addirittura deciso di “punire” ulteriormente gli studenti scaricando semplicemente sulle loro tasche il costo del trasporto, come se fosse una specie di tassa occulta. Seconda considerazione: il rischio che il mancato esborso del Comune sul capitolo degli abbonamenti scolastici provochi, per gli anni successivi, addirittura un’ulteriore e ancor più disastrosa riduzione di fondi da parte della Regione, complicando ancora di più le cose. La cittadinanza riunita si è chiesta infatti cosa succede se il Sindaco di Altofonte rendiconta per il 2017 una somma drasticamente inferiore agli anni precedenti per la spesa degli abbonamenti scolastici extraurbani, dato che il grosso della spesa ha deciso di farla pagare agli studenti. Ci si chiede cioè se ci sia il rischio concreto di ricevere per gli abbonamenti scolastici ancor meno soldi nel 2018! Se, invece, la normativa di riferimento non fosse quella enunciata nel corso del consiglio comunale, bensì modificata da ulteriori disposizioni che comportino una progressiva riduzione del contributo regionale “stranizza” il fatto che non venga pianificata una rivisitazione del settore trasporto pubblico, anche sentendo i cittadini su problematiche e proposte. Sembra questo un valido motivo per cui la nuova amministrazione avrebbe dovuto convocare preliminarmente gli interessati anziché prendere una decisione potenzialmente in grado di pregiudicare non solo il presente ma anche il futuro del trasporto scolastico. La questione non può essere quindi liquidata semplicemente con una delibera “miope” che non spiega ai cittadini se realmente ci sarà un rischio per il futuro, oltre al danno certo e già presente!
La cittadinanza, profondamente delusa, avrebbe voluto fare una battaglia importante “accanto” al proprio Sindaco, non “contro” il Sindaco! Terza considerazione: sono stati espressi forti dubbi circa la convinzione del Sindaco, asserita nella seduta consiliare del 28 agosto 2017, di scoraggiare coloro che non pagano i debiti nei confronti del Comune inserendo nel nuovo Regolamento il vincolo della mancata sussistenza di debiti comunali da parte della nucleo familiare dello studente che richiede il contributo al trasporto. Ci si chiede quale incentivo a pagare i debiti pregressi possa avere quel nucleo familiare moroso che comunque otterrebbe solo parzialmente il rimborso dell’abbonamento: quest’ultimo andrebbe pagato comunque in anticipo, per intero, per poi aspettare un rimborso solo parziale, dopo i controlli del Comune per la verifica dell’effettiva sussistenza dei criteri di “regolarità tributaria”! Altro che incoraggiamento a pagare il dovuto! Si corre il serio rischio, al contrario, di aumentare purtroppo la propensione al mancato pagamento da parte del cittadino moroso.
Quarta considerazione: una delle giustificazioni fornite dall’amministrazione comunale per la drastica riduzione del contributo al trasporto scolastico extraurbano degli studenti è stata la difficoltà dell’incremento delle somme da accantonarsi al Fondo crediti di dubbia esigibilità. Lungi dal voler spiegare i tecnicismi che disciplinano il principio contabile previsto dal nuovo ordinamento del Dlgs 118/2011, e pur considerando che i dati della riscossione di questa nuova amministrazione riguardano annualità pregresse in cui non era in carica, è stato osservato dalla cittadinanza – senza possibilità purtroppo di rappresentarlo nella seduta consiliare del 28 agosto 2017 – che nulla è stato detto dal Sindaco circa ciò che ha fatto e ciò che intende fare per la riscossione, spontanea e coattiva, delle entrate tributarie o patrimoniali. La curiosità degli studenti e dei loro genitori non è fine a se stessa ma intacca direttamente la riduzione del contributo al trasporto scolastico.
Per questo motivo e per il rischio che il valore del Fondo crediti di dubbia esigibilità da iscrivere a bilancio aumenti ancor di più negli anni successivi (per effetto delle nuove modalità di calcolo introdotte dalla normativa del 2011), la cittadinanza, danneggiata dalla modifica al Regolamento del trasporto degli studenti, avrebbe avuto anche il diritto di conoscere (in quella stessa sede in cui si annunciava la riduzione delle somme per gli abbonamenti scolastici ) in che modo il Sindaco intendeva portare a riscossione coattiva le proprie entrate, anziché limitarsi ad annunciare il mancato contributo a chi non paga le tasse. Quale impegno la nuova amministrazione comunale aveva già posto in essere al fine di assicurare certezza, efficienza ed efficacia nell’esercizio dei poteri di riscossione? Gli strumenti giuridici a loro disposizione sono tanti e alcuni - si sa - addirittura impopolari! Riscossione coattiva, ingiunzione di pagamento oppure il ricorso agli ordinari mezzi giudiziari sono compiti che forse "non portano voti", ma chiunque conosceva già in campagna elettorale.
Per questo motivo nel corso della riunione si è evidenziato che il Sindaco ha tanto parlato del vincolo della regolarità nei pagamenti comunali da parte delle famiglie degli studenti mentre ha taciuto completamente circa le modalità, i numeri e l’impegno per la riscossione coattiva. Le proposte di azioni di protesta legittima e preventivamente autorizzata dalle autorità competenti, come ad esempio manifestazioni popolari ed il coinvolgimento massiccio degli organi di stampa, sono emerse numerose nel corso della riunione, muovendo dalla prospettiva di ricorsi giuridici (circa il vincolo posto all’erogazione del contributo in presenza di debiti del beneficiario), ovvero il ricorso a strumenti previsti nell’ordinamento comunale (come il referendum abrogativo e quello propositivo). Il ventaglio delle soluzioni proposte è stato quindi molto ampio e fondato sia su aspetti pratici (come ad esempio il possibile utilizzo di “navetta” per consentire agli studenti di prendere la linea AMAT a Piano Maglio oppure l’opportunità di far giungere ad Altofonte – Città Metropolitana il servizio AMAT, in esclusiva oppure in concomitanza di quello dell’AST), sia basato su considerazioni di diritto, toccando anche argomenti come il “baratto amministrativo” (al fine di ridurre la quantità di crediti del Comune e di conseguenza la percentuale annuale di riscossioni che incide, come si è detto, nel Fondo crediti di dubbia esigibilità).
Gli studenti e i loro genitori considerano tuttavia il ricorso alle suddette forme legittime di protesta solo come estrema ratio, preferendo di gran lunga un rapporto collaborativo e risolutivo con il Sindaco, convinti che tutte le parti in causa abbiano a cuore il benessere dell’intera cittadinanza. Alla luce di tutte quante le considerazioni sopra esposte, la cittadinanza ritiene opportuno e doveroso esprimere al Sindaco di Altofonte profonda amarezza per la modifica del Regolamento relativo al trasporto pubblico extraurbano scolastico, e lo invita contemporaneamente a riflettere sulle considerazioni espresse nel presente documento, che sintetizza i lavori dei due Comitati, quello degli Studenti e quello dei Genitori, spontaneamente nominati dagli intervenuti alla riunione in argomento. Si incoraggia il Sindaco ad effettuare un’inversione di marcia, ritirando la delibera in argomento e producendone una nuova che rappresenti il risultato della partecipazione della cittadinanza: si auspica infatti il ricorso ad un confronto condiviso con tutte le forze politiche, sia di maggioranza che di minoranza, le quali, in contradditorio, possano pubblicamente dimostrare agli studenti ed alle loro famiglie come stanno realmente le cose dal punto di vista finanziario, consentendo al Sindaco, nella pubblica assemblea, anche di spiegare i problemi del bilancio. Ciò darebbe anche l’opportunità alla nuova amministrazione comunale di avviare una campagna di sensibilizzazione per il pagamento dei tributi. Solo con la partecipazione di tutti gli interessati si può sperare in una decisione condivisa che lasci comunque alle cittadinanza stessa l’ultima parola sia per la tutela delle famiglie con reddito inferiore (anche se morose con le tasse!), sia per gli eventuali sacrifici da richiedere ai redditi più alti.
Il Sindaco si faccia quindi parte attiva in azioni di protesta e di richiesta verso la Regione per ottenere maggiori trasferimenti per il trasporto scolastico, con la consapevolezza di poter contare sulla forza e sul sostegno della cittadinanza, se dimostra - coi fatti e non a parole - di non ostacolare l’accesso alla Cultura, garantendo a tutti i costi il trasporto gratuito degli studenti delle scuole superiori”.