Altofonte, vincono la finale regionale dei giochi studenteschi, ma il ministero li beffa: non ci sono soldi, no alla fase nazionale
Rabbia e delusione tra i giovani studenti. La scuola dice: “Le autorità facciano qualcosa”
GANGI, 27 marzo – Si è svolta a Gangi la finale regionale dei Giochi Sportivi Studenteschi, promossi e realizzati dal Ministero dell’Istruzione, in collaborazione con il Coni. L'Armaforte di Altofonte ha vinto il titolo a squadre per la categoria cadetti con Giuseppe Michele Marceca, Gabriele Di Carlo, Andrea Di Matteo e Samuel Faranda.
Prima classificata nella categoria cadette Simona Bellomare, già vincitrice del titolo provinciale da individualista. Gli studenti, però, non potranno partecipare alla fase nazionale che si svolgerà a Gubbio, cui avrebbero avuto diritto per il piazzamento ottenuto, a causa della mancanza di fondi del Miur e del CONI. La fase nazionale sarà, infatti, realizzata solo per gli studenti della Secondaria di II grado. Naturalmente la scelta, che ha privilegiato la scuola superiore, ha determinato una forte delusione in quegli alunni che con fatica e sudore avevano, sul campo, meritato la fase nazionale. Stessa cosa per Simona Bellomare, campionessa provinciale e regionale individualista. L’inaspettato stop ha colto di sorpresa anche i genitori degli alunni che con grandi sacrifici hanno permesso ai figli di essere sempre presenti agli allenamenti, la docente di educazione fisica dell’istituto professoressa Anna Lupo nonché referente del C.S.S., il dirigente scolastico Giuseppe Russo, che in sintonia con le società hanno portato avanti il progetto sportivo, ed in particolare gli allenatori che da anni preparano i ragazzi dell’Armaforte che ha avuto tra gli studenti campioni del calibro di Totò Antibo, Luigi Bentivegna ed Angela Rinicella che hanno vestito la maglia della nazionale ed hanno rappresentato l’Italia in diverse competizioni internazionali.
L’Istituto Armaforte è sempre stato al vertice nazionale dello sport studentesco riuscendo a vincere numerosissimi titoli. Nella sfogo dello storico bidello-allenatore, Nino Bruno viene raccontata l’amarezza dopo che i giovani campioni hanno appreso che non avrebbero potuto partecipare alle fase nazionale dei giochi: “C'e' delusione e sconforto da parte dei ragazzi – dice – che dopo aver vinto, non faranno la fase nazionale a Gubbio. Purtroppo hanno penalizzato i più piccoli delle categorie. Ho provato vergogna nel vedere quei ragazzi e ragazzi abbattuti, delusi e amareggiati. Spero che ci ripensino e riescano a rendere felici questi studenti. L'atletica è uno sport duro e richiede molti sacrifici. Mi auguro che ognuno faccia la propria parte per rendere ai ragazzi quanto si sono duramente guadagnati e meritati sul campo”.