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Le contrapposizioni tra le liste si trasformino in un impegno a collaborare per il bene di Altofonte

Riceviamo e pubblichiamo...

Carissimi,
anche quest’anno l’evento della Risurrezione di Cristo, che rinnova tutte le cose e che ci ricorda che “la morte è stata sconfitta” una volta per tutte, riempie il nostro cuore di gioia e speranza, nonostante le incertezze e le sofferenze del tempo presente.

La pandemia, che da due anni si è abbattuta sull’umanità, l’imperversare della guerra in Ucraina, e le tante altre guerre dimenticate che continuano a seminare morte in tante parti del nostro pianeta , sono eventi che certamente interpellano con forza la nostra fede in Dio. Nonostante ciò, noi cristiani siamo chiamati a “sperare contro ogni speranza”, e il fondamento della nostra speranza è la certezza che l’amore di Dio è più forte della morte. Come ci ricorda il Santo Padre Papa Francesco, la speranza “è quanto di più divino possa esistere nel cuore dell’uomo”. Quante speranze portiamo nel cuore… la speranza sostiene la nostra vita. Noi cristiani dunque siamo chiamati a essere portatori di speranza e operatori di pace con gesti concreti di accoglienza, solidarietà, vicinanza a chi soffre.

La Pasqua, per noi cristiani, è la festa del perdono, della riconciliazione, della pace sulla terra e del superamento dei conflitti e delle violenze. La pace “non è soltanto assenza di guerra”, una disposizione alla benevolenza, alla fiducia, una condizione generale nella quale la persona umana è in armonia con sé stessa, in armonia con la natura e in armonia con gli altri (Papa Francesco). La pace è frutto di un impegno costante volto all’edificazione di un ordine, voluto da Dio, secondo carità e giustizia, nel rispetto della dignità dell’uomo e per il raggiungimento del bene comune. La pace si costruisce giorno per giorno e può realizzarsi solo quando tutti riconoscono le proprie responsabilità nella sua promozione. Ma soltanto se la pace viene vissuta come valore profondo nell’intimo della persona, potrà estendersi nelle famiglie, nelle varie forme di aggregazione sociale, fino a coinvolgere la comunità politica.

Desidero ricordare che la politica è una delle forme più preziose della carità, perché cerca il bene comune di ogni cittadino. Don Luigi Sturzo diceva che “si può essere di diverso partito, di diverso sentire, anche sostenere le proprie tesi sul terreno politico ed economico, e pure amarsi cristianamente. Perché l’amore è anzitutto giustizia ed equità, è anche eguaglianza, è anche libertà, è rispetto degli altrui diritti, è esercizio del proprio dovere, è tolleranza, è sacrificio. Tutto ciò è la sintesi della vita sociale, è la forza morale della propria abnegazione, è l’affermazione dell’interesse generale sugli interessi particolari”.

Oggi più che mai è necessario riscattare la politica dal sentire comune che la relega nell’accezione negativa della corruzione del malaffare e dell’uso del potere per un proprio tornaconto, è necessario che i politici assumano valori quali l’onestà, il servizio, la ricerca del bene comune, siano concreti, capaci di ascoltare i bisogni dei cittadini, che sappiano con creatività creare occasioni di sviluppo sociale e culturale che favorisca la riscoperta e la crescita identitaria della comunità cittadina fondata su più alti valori di solidarietà e fratellanza.

Tra qualche settimana la nostra comunità sarà chiamata al voto: i candidati stanno già promuovendo i loro programmi, i componenti delle varie liste si propongono alla cittadinanza, il fermento che precede ogni appuntamento elettorale è in moto. Sono certo che i candidati amministratori abbiano davvero a cuore il bene della nostra comunità ed è per questo che auspico che le contrapposizioni tra le varie liste, che, in queste settimane che precedono il voto sovente si verificano, dopo le elezioni si trasformino in impegno a collaborare e a unire le forze per lavorare insieme, ognuno nel proprio ruolo, alla realizzazione del bene comune, affinchè nella nostra cittadina di Altofonte si possano portare avanti politiche per lo sviluppo del nostro territorio, e ci sia un’attenzione rivolta alle famiglie, agli anziani, ai giovani, ai poveri e agli ultimi.

La risurrezione di Cristo ravvivi nei nostri cuori la speranza e la gioia di questo giorno inondi di pace e forza le vostre famiglie, gli anziani, gli ammalati, le persone sole, i bambini e i giovani, che sono il nostro futuro. Il Signore Gesù, risorto dai morti, nostra certezza, nostra forza, comunichi a tutti la sua pace e la sua benedizione.
Con affettuoso ricordo nella preghiera e l’augurio più cordiale, il Vostro parroco.

*Parroco della chiesa di Santa Maria di Altofonte