L’atleta parchitano paga la generosità e rischia il ritiro, ma conclude eroicamente
BERLINO (GER), 18 settembre - In tanti abbiamo seguito la Berlino Marathon, non solo per seguire le gesta dello strabiliante Kiphcoge, che con leggerezza, padronanza, eleganza, e simpatia in quei suoi ultimi metri pieni di commozione, per aver centrato un record impossibile (2h 01' 40"), e in quell'abbraccio con il suo allenatore. Ma abbiamo seguito il correre del nostro Alessio Terrasi, il siciliano che prometteva un buon crono sulla distanza.
Il compito di Alessio, dettato dall'esperto allenatore Tommaso Salvatore Ticali, era di rimanere nel gruppo con la prima donna, la quale anche lei tentava il record di categoria, e magari finire con un buon 2 e 17, 2 e 18. Fino alla mezza maratona tutto preciso, 1h 09' 02". E poi? Un eccesso di sicurezza, di generosità, di freschezza, lo hanno portato ad allungare seppur di pochi secondi al chilometro, ma aumentare di soli 3 secondi significano un guadagno di più di 2 minuti al termine della maratona, è se spendi prima può capitare di rimanere a corto dopo. E così é stato, agli ultimi 2/3 km, le gambe erano vuote e pesanti, diciamo un piccolo calvario? Ma la grinta, la rabbia la testardaggine, o forse il solo fatto che al traguardo c'erano mamma e papà, hanno fatto sì che stringere i denti e finisse con un crono di 2h e 24'.
Da Alessio ci aspettavamo meglio, ma sappiamo che ci ha messo il cuore, sappiamo che ti è sacrificato tanto, e che sicuramente é dispiaciuto tanto pure a lui. Consoliamoci con il fatto che è stato pur sempre il terzo italiano al traguardo di Berlino, e che tutt'ora è il terzo nelle graduatorie nazionali. Adesso un po' di riposo, un po' di riflessione su ciò che é andato bene e su ciò che é andato male, e su ciò che forse ha sbagliato. Kiphcoge 2 01’ 40”, ed ha 35 anni. Lui Alessio 28, ha ancora anni, non per battere quel record, che é cosa per "mostri", ma per migliorare il suo personale.