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Rinviare la decisione sul cimitero di Altofonte, una scelta miope e dannosa

| Giuseppe Castellese * | Politica

Riceviamo e pubblichiamo...

ALTOFONTE, 27 febbraio – Ancora una volta su un punto importante, portato avanti dall’Amministrazione comunale guidata dal sindaco Nino Di Matteo e riguardante la programmazione e la realizzazione di 508 loculi presso il cimitero comunale, l’opposizione “tuona” contro una inesistente privatizzazione e due componenti della maggioranza, i consiglieri Salvo Marfia e Luigi Bentivegna, le prestano il fianco con motivazioni ridicole e contraddittorie.

Quest’azione dilatoria continua da mesi, tanto da rendere impossibile anche la convocazione del Consiglio comunale per lo svolgimento di altri importanti punti. Voglio ricordare che il punto fu portato la prima volta in Consiglio comunale il 4 luglio 2016 ed ha avuto un primo via libera solo lo scorso 1 ottobre. Già da alcuni mesi è ritornato in Consiglio comunale per un ultimo via libera riguardante una precisazione sulle tariffe da applicare, praticamente identiche a quelle vigenti.
Se per l’opposizione, capeggiata da Angela De Luca, è chiara la volontà di rinviare sempre qualsiasi iniziativa dell’amministrazione per poi lamentare la mancanza di programmazione, non è chiaro (anzi è oscuro) il motivo che ha portato i due consiglieri Marfia e Bentivegna, che dal mese di giugno dello scorso anno seguono e conoscono la proposta progettuale e che inoltre l’hanno votata favorevolmente con l’indirizzo dato con la deliberazione del Consiglio comunale n.49 dell’1 ottobre 2016, a cambiare opinione. Sono stati folgorati sulla via per Damasco?

Ma torniamo a quello che la proposta di project financing prevede, incluse quelle modifiche che la ditta proponente ha accettato a seguito dell’ottimo lavoro realizzato in sinergia tra l’amministrazione e la maggioranza in Consiglio comunale.
Il progetto prevede la realizzazione dei 508 loculi cimiteriali in un periodo di 8 anni, passati i quali i loculi saranno di proprietà del Comune (quindi nessuna privatizzazione).

I loculi realizzati dovranno essere assegnati nel rispetto del regolamento comunale per quanto riguarda l’autorizzazione alla sepoltura (accesso esclusivamente per le salme dei residenti e dei nati ad Altofonte) e per quanto riguarda l’assegnazione dei loculi nel rispetto dell’ordine cronologico, senza alcuna differenziazione di costo.
Il costo, secondo la proposta definitiva della ditta proponente, che deve avere questo ultimo via libera dal Consiglio comunale, è pressoché uguale alla tariffa attualmente vigente per i loculi costruiti dal Comune (2.035 euro IVA inclusa, a fronte della tariffa di 2.000 euro IVA inclusa).
Si potrà consentire la vendita ante-mortem solo agli aventi diritto ultra settantacinquenni, residenti da almeno 5 anni ad Altofonte, per un massimo del 20% del totale dei loculi e con un aggravio di circa il 20% (2.409 euro IVA inclusa), giustificato dal fatto che la decorrenza dei 30 anni della concessione del loculo partirà, comunque, dalla data di sepoltura, al fine di garantire i tempi di mineralizzazione previsti dalle normative sanitarie.

I lavori dovranno avere inizio immediato (e non al raggiungimento di almeno il 20% delle richieste) per sopperire alle esigenze già presenti.
Il 2% dei loculi dovrà essere riservato al Comune per la sepoltura delle salme di persone appartenenti a famiglie in situazione di indigenza;
L’intervento riqualificherà una buona parte del cimitero comunale in quanto sono previsti interventi di ristrutturazione e di manutenzione ordinaria e straordinaria.
Ora, se permettete, vorrei esprimere alcune considerazioni personali, visto che nel dibattito convulso su questa proposta sono state dette tante inesattezze ed è stata portata avanti una campagna denigratoria, definendoci una volta bugiardi e un’altra incapaci di programmare, salvo poi essere evidente che la realtà è tutta all’opposto.
In 25 anni di politica al servizio di questa Comunità, mai avevo visto uno spettacolo così penoso e sprezzante per gli interessi dei cittadini.
È penoso vedere dei rappresentanti dei cittadini non conoscere la differenza tra realizzare un’opera in project financing e privatizzare. Vorrei ricordare qual è la procedura di un project financing:
1) un soggetto esterno ad un ente (solitamente un’impresa) propone un’ipotesi progettuale di massima per la realizzazione di un’opera e una bozza di convenzione nella quale, a fronte dell’investimento privato, si propone il riconoscimento di una remunerazione allo stesso soggetto, di tipo diretto (da parte dell’ente) o tramite dei canoni o pagamenti che effettueranno gli utenti di quell’attrezzatura che si andrà a realizzare.
2) l’ente (nel nostro caso il Consiglio comunale) deve valutare la proposta di massima e determinarsi secondo tre possibili scelte. a) rigettarla in maniera motivata. b) approvarla facendola propria. c) approvarla dando al proponente delle prescrizioni e/o ponendo delle condizioni che il proponente potrà accettare, procedendo alla progettazione, o non accettare, recedendo dalla proposta stessa.
3) il soggetto esterno a questo punto, se la proposta di massima ha avuto parere favorevole senza o con prescrizioni, presenta la progettazione.
4) il progetto dell’opera acquisisce tutti i pareri e le autorizzazioni previste dalla legge.
5) a questo punto il soggetto esterno propone il progetto, corredato dei pareri ed autorizzazioni, accompagnato da un piano economico-finanziario (che individua il periodo di rientro dell’investimento) e da una proposta di convenzione-contratto (che stabilisce gli obblighi reciproci tra soggetto attuatore ed ente).
6) il progetto di finanza viene quindi portato nuovamente in Consiglio comunale per l’approvazione finale.
7) il progetto approvato in linea tecnica e amministrativa viene, quindi, pubblicato (evidenza pubblica) perché qualsiasi altro soggetto imprenditoriale possa, eventualmente, proporre all’ente condizioni economiche più favorevoli. Qualora un altro soggetto presenta una proposta più favorevole paga i costi di progettazione al primo proponente e diventa l’attuatore del progetto, stipulando la convenzione-contratto con l’ente.

Nel nostro caso, per colpa dei ritardi in Consiglio comunale, siamo ancora alla seconda fase della procedura (indirizzo del Consiglio comunale); ma avremmo già potuto concludere l’iter e avviare la gara per la realizzazione.
Vorrei puntualizzare ancora una volta che la realizzazione dell’opera verrà affidata a seguito di una gara pubblica. Per cui tutti i soggetti imprenditoriali, locali e non, potranno partecipare facendo la loro migliore offerta, in maniera trasparente e nell’interesse pubblico.
Non vorrei che la posizione di qualche consigliere comunale sia dovuta allo smarrimento di questo principio di legalità e, invece, guardi ad interessi particolari, non conoscendo magari le procedure amministrative che saranno applicate in base alla normativa vigente, a garanzia di tutti e dell’interesse pubblico.
L’interesse della nostra comunità, in questo caso specifico, è quello di dare soluzione alle esigenze di completamento e di programmazione del cimitero comunale e questo project financing ci garantisce ciò, perché attualmente non ci sono finanziamenti pubblici per questo tipo di opere ed il ricorso all’indebitamento è fortemente contrastato e sconsigliato dalle normative di bilancio.
La motivazione che a pochi mesi dal voto dovremmo lasciare alla prossima amministrazione comunale la decisione sulla questione (dopo che si è giocato al rinvio per 8 mesi) è ridicola. Cosa dovremmo fare allora con tutte le altre questioni in corso, inclusa la gara per l’affidamento della raccolta dei rifiuti per un periodo di sette anni? Chi dice ciò non conosce cosa sia il senso di responsabilità di chi è chiamato ad amministrare una comunità.
Sono personalmente indignato per quanto è successo e per le numerose bugie messe in giro da alcuni componenti dell’opposizione, nonché per i commenti denigratori detti e scritti nei miei confronti e nei confronti dell’amministrazione comunale. Tutto ciò è sintomo di profonda inciviltà politica e democratica, nonché di ignoranza dei fatti, delle procedure tecniche e delle norme amministrative.
Poiché non ho nulla di cui vergognarmi e penso che la strada che abbiamo scelto di percorrere è quella che fa gli interessi della cittadinanza di Altofonte (e sono certo che tra qualche tempo tutto ciò sarà riconosciuto), credo che la vergogna, per tutto quello che è stato scritto e detto, debba essere di questi componenti dell’opposizione e, nelle ultimissime vicende, dei due componenti della maggioranza che hanno prestato il fianco ad un’azione miope e dannosa per la nostra comunità.

* Vicesindaco di Altofonte ed assessore ai Lavori Pubblici