Altofonte, il Consiglio comunale approva il consuntivo 2015, ma è guerra di cifre sulla Tari

Il consigliere De Luca: “Maggioranza arrogante”, la replica del sindaco: “La demagogia non fa bene”

ALTOFONTE, 6 luglio – E’ polemica ad Altofonte fra l’amministrazione comunale e l’opposizione consiliare dopo che il Consiglio comunale, nella seduta di lunedì sera, ha approvato il conto consuntivo del 2015. I riflettori si sono accesi sulla voce riguardante le tariffe della Tari.

A sollevare la questione è stata Angelina De Luca, consigliere comunale dell’opposizione, alla quale non è andata giù la differenza, che, a suo dire, l’amministrazione avrebbe ignorato, tra l’ammontare globale della tariffa, cioè 1.400.000 inserita in bilancio euro ed il reale costo del servizio, che per il 2015 è stato di 1.150.000. Una stangata da 250 mila euro che, secondo il suo parere, si sarebbe potuti evitare.

“Nel 2015 – tuona la De Luca non risparmiando polemica – quando il Consiglio approvava il piano finanziario che determina il costo del servizio di raccolta trasporto e spazzamento dei rifiuti prodotti nel Comune, avevo espresso l’opinione che il costo fosse stato eccessivamente stimato, ed avevo chiesto una rivisitazione dei costi stessi. Cosi come accade di frequente, però, quasi sempre, quanto viene proposto dai banchi della minoranza non viene preso in considerazione da una arrogante maggioranza, che impone la forza dei numeri e non la forza della ragione.

“La Legge – insiste il consigliere di minoranza – vieta di fare cassa con la Tari, il cui costo deve gravare tutto sui cittadini, ma è espressamente previsto dalla norma che qualora vi sia uno scostamento tra le previsioni di spesa ed il costo effettivamente sostenuto, la differenza deve essere restituita ai cittadini detraendo detta somma dal costo degli anni successivi”.
Alla replica non si è sottratto il sindaco Nino Di Matteo (nella foto), che alla nostra redazione ha spiegato la “ratio” della scelta della sua amministrazione. “Va detto, innanzitutto – afferma il primo cittadino – che le tariffe sono state stabilite prima del 30 aprile scorso, così come prevede la legge, mentre il consuntivo è diventato nero su bianco soltanto lunedì scorso, quando abbiamo puto prendere atto della minore spesa effettuata. In ogni caso, poiché nostra intenzione è quella di tutelare gli interessi della comunità di Altofonte, eventuali sgravi, agevolazioni o comunque alleggerimenti delle somme da esigere potranno essere considerati solo nel prossimo esercizio utile, cioè in quello del 2017”.

Per l’anno prossimo, pertanto, in parole povere, quando sarà fondata la speranza che sia già operativa la gara del bando Urega, valido per sette anni, se sarà confermata la diminuzione del servizio sarà possibile chiedere meno ai cittadini per coprire un servizio che presenta degli aspetti ballerini: primo fra tutti il costo del conferimento in discarica, che a volte diminuisce se il conferimento avviene a Bellolampo, a volte sale, se invece la destinazione dei rifiuti è Catania”.

“Per non parlare – conclude Di Matteo – dei fondi di dubbia esigibilità, calcolati sulla media degli ultimi cinque anni, che noi dobbiamo per legge considerare e che certamente non giovano alla diminuzione dei costi per i cittadini. In conclusione, però, dico che noi ci stiamo mettendo la faccia, pagando anche colpe non nostre e chi vuole fare demagogia certamente non fa il bene dei cittadini”.