Lotteremo per il “no” al referendum, ce lo chiede la gente

Abbiamo incontrato l'avvocato Francesca Ciaccio, coordinatrice del movimento

ALTOFONTE, 12 giugno – L’azione è già avviata e sembra già piuttosto agguerrita. Senza sconti per nessuno e con la voglia di giocarsi fino in fondo le proprie carte. Il comitato del “No” al referendum costituzionale anche ad Altofonte si è costituito. Abbiamo incontrato l’avvocato Francesca Ciaccio, coordinatrice del gruppo.

Buongiorno, avvocato. Come nasce l’idea di costituire un comitato per il NO al referendum costituzionale di ottobre?

 Da una serie di fortunate coincidenze. Da quando è stato annunciato il referendum, mi è accaduto spesso di essere interpellata da amici o semplici conoscenti per chiarire i loro dubbi sulla natura, sulla funzione e sul contenuto della consultazione.

I cittadini vogliono capire perché sono chiamati a votare e, soprattutto, su che cosa debbano pronunciarsi. Mi sono ritrovata a dispensare lezioni di diritto costituzionale “in pillole” e, puntualmente, sono stata ringraziata con grande entusiasmo: “Grazie, perché queste cose i politici non ce le dicono!” Grazie, bisognerebbe fare delle conferenze aperte a tutti i cittadini”. Grazie, noi “persone comuni” in effetti non conosciamo la Costituzione”.

Poi, alcuni amici direttamente impegnati in politica mi hanno chiesto un’eventuale disponibilità a prendere parte al nascente comitato locale per il NO, in ragione delle mie conoscenze tecniche. Ho accettato di buon grado e senza esitazioni, perché la Costituzione merita di essere onorata e difesa da tutte le latitudini, a prescindere dall’ispirazione politica di ognuno. Da cittadina – che ha l’immenso privilegio di essere anche una giurista – considero questo un Dovere Morale.

Questo significa che siete contrari alle riforme?

Ci accuseranno, probabilmente, di essere reazionari. O, ancor peggio, di strumentalizzare politicamente l'appuntamento di ottobre. Ma la nostra è semplicemente una questione di onestà intellettuale.

Ogni virgola della Costituzione ha una storia e la storia di ogni virgola è stata scritta con il sangue. La nostra magnifica Carta Costituzionale è figlia della più grande tragedia storica che la Nazione abbia mai subito. Ogni cittadino che abbia coscienza civica non può permettere che sia storpiata dal capriccio di una minoranza, con una manovra di “forza”.

Sotto questo profilo, condivido profondamente le perplessità manifestate nell'appello dei 56 costituzionalisti e a quel documento certamente mi ispirerò durante la campagna referendaria.

Le riforme sono senza dubbio necessarie, purchè siano frutto di un percorso condiviso, nella legittima dialettica tra forze antagoniste.

Cambiamo per un attimo argomento. Di cosa si occupa professionalmente?

Sono un avvocato penalista. Sono. Perché lavvocato non fa lavvocato. Lavvocato “è” avvocato. La professione forense è unarte. Richiede passione, dedizione e anche molto sacrificio. ( ndr, l'avvocato Ciaccio nel 2011 è stata insignita della cosiddetta "Toga d'Oro" per esssere stata la prima classificata nella graduatoria dell'esame di abilitazione alla professione forense del Distretto di Corte d'Appello di Palermo).

Che tipo di iniziative ha in programma il comitato che presiede?

Per settembre abbiamo in programma di promuovere conferenze e tavole rotonde per informare i cittadini e avvicinarli alla non facile tematica che ci impegna. Eventualmente, a ridosso della consultazione di ottobre, la componente più squisitamente "politica" del comitato organizzerà anche qualche comizio per sensibilizzare la cittadinanza alle ragioni del No.