‘Lasciati Abitare dall’Amore’, il libro per le vacanze scritto dall’altofontina Elisabetta Inviati

È edito da “La Zisa”. L’autrice ha già pubblicato “Un grido dal cuore” e a dicembre 2016 e “Uno scorcio d’anima”

ALTOFONTE, 14 agosto – Un libro che consigliamo di leggere nel periodo delle vacanze è “Lasciati Abitare Dall’Amore” ultima opera della scrittrice altofontina Elisabetta Inviati. E’ un romanzo inedito che mette in luce la storia della famiglia Mirabella, una famiglia sana, dai principi e valori saldi che vuole trasmettere ai posteri.

 

Una delle protagoniste, Lucy dopo aver trascorso un’infanzia felice, vive il suo primo grande dolore della vita: la morte del padre. Cerca di colmare il vuoto, indirizzando il suo futuro su quello che il padre, Tommaso Mirabella, avrebbe voluto per lei; in sua memoria studia musica divenendo una concertista di grande fama. Il successo, però, non la trasforma. La sua sensibilità la porta a condividere in modo empatico tante esperienze in giro per il mondo, sia positive che negative e conosce, attraverso persone a lei vicine, la sofferenza degli esseri umani, dal senso dell’abbandono, al tentato suicidio della sua amica del cuore, Annalisa Valmonte, dai disagi dell’emigrazione, alla violenza in tutte le sue sfaccettature, all’emarginazione.
Dopo la morte della madre scopre qualcosa che avrebbe potuto cambiare la sua vita passata, ma che inevitabilmente cambierà il presente e il futuro. Abbandona la carriera di concertista e si concede una lunga pausa di riflessione, che lei chiama ‘pellegrinaggio del cuore’, per scandagliare il suo animo nel profondo dove ritroverà il suo essere più genuino, rivivendo emozioni e sentimenti, senza sovrastrutture o condizionamenti. Di ogni esperienza fa tesoro e quelle negative diventano risorse per un nuovo percorso di vita che dedicherà con tutte le forze ai più deboli.

Istituisce una Fondazione non profit a nome e in memoria di suo padre Tommaso Mirabella anche per continuare la sua opera e aiutare i giovani artisti a farsi un futuro con il loro talento.
Fonda un’associazione antiviolenza denominata ‘La casa di Lucy’ che è il sottotitolo al romanzo. ‘La casa di Lucy’ non è intesa come costruzione, non solo come una struttura d’accoglienza. ‘La casa di Lucy’ è il suo cuore, il suo essere più profondo che emerge come offerta d’aiuto ai deprivati affettivi, alle vittime della violenza, a chi ha bisogno d’essere amato. Il titolo ‘Lasciati abitare dall’amore’ rappresenta un invito per ciascuno di noi che, se si fa abitare dall’amore potrà contribuire a migliorare il mondo. È anche una sorta di eredità spirituale che Tommaso lascia ai figli e ai posteri, perché lasciarsi abitare dall’amore vuol dire farlo risiedere nel cuore come balsamo per le ferite dell’anima e manifestarlo agli altri con le azioni semplici, quotidiane, altruistiche.
Il romanzo esalta i valori della famiglia, dell’amicizia e della solidarietà. I personaggi secondari che si muovono attorno a Lucy introducono tematiche sempre attuali quali l’adozione o il discusso tema dell’omicidio stradale, solo di recente riconosciuto dalla legge, la violenza sulle donne e sui minori.
All’interno della storia non mancano la scoperta di segreti, i collegamenti con eventi storici, dubbi, domande, possibili soluzioni che danno rilievo a personalità in divenire e sollecitano anche il lettore ad una visione diversa della vita, per poter dire con Tommaso Mirabella: “Se ogni uomo si facesse abitare dall’amore il mondo sarebbe un luogo migliore”.

QUARTA COPERTINA
Il romanzo è incentrato sui ‘Mirabella’: una famiglia sana, dai principi e valori saldi da trasmettere ai posteri. Una sorta di eredità spirituale che Tommaso, il capofamiglia, lascia ai figli, perché lasciarsi abitare dall’amore vuol dire farlo risiedere nel cuore come balsamo per le ferite dell’anima e manifestarlo agli altri con le azioni semplici, quotidiane, altruistiche. I personaggi introducono tematiche contemporanee sull’adozione, l’omicidio stradale, la violenza sulle donne e sui minori Nell’intreccio non mancano la scoperta di segreti, collegamenti a eventi storici, dubbi e domande, che danno rilievo a delle personalità in divenire, e sollecitano il lettore a una visione diversa della vita. Per poterla dire come Tommaso Mirabella: “Se ogni uomo si facesse abitare dall’amore, il mondo sarebbe un luogo migliore”.

CENNI BIOGRAFICI SULL’AUTRICE
Elisabetta Inviati nasce ad Altofonte, un piccolo paese alla periferia di Palermo, nel 1949. Già da piccola matura quell’interesse verso la letteratura e le arti. A dieci anni vince il primo premio in un concorso scolastico sul tema: “L’Umbria e S. Francesco”. Nonostante le difficoltà che la vita le riserva (quello stesso anno resta orfana di padre), riesce a continuare gli studi e contemporaneamente a lavorare. Fonda una scuola materna privata ‘Kinder Haus’, che gestisce per cinque anni e coopera con i docenti. Nell’82 vince il Concorso di Scuola Materna statale e resterà per oltre trent’anni ad occuparsi di bambini in età 3-6 anni, ambiente umano privilegiato per la spontaneità e autenticità.
Consegue la laurea in Filosofia, con una tesi sperimentale sulla Didattica, dal titolo: Analisi di alcune dinamiche psicosociali dei bambini in età di scuola materna e la formazione degli insegnanti. Grazie alla tematica sviluppata in questa tesi, fa esperienza in qualità di psicopedagogista nella scuola dell’Infanzia e Primaria statale. Nel ’90 prende l’abilitazione pel l’insegnamento delle Scienze dell’educazione.
Pur essendo pluridiplomata e pluriabilitata decide di dedicarsi ai bambini insegnando nella Scuola dell’Infanzia, un mondo a suo dire, autentico, per i sentimenti puri e spontanei dei piccoli utenti. A loro dedica parte della sua esistenza, mantenendo ancora oggi (che è in pensione) buoni rapporti con i suoi ex allievi, ormai adulti.
Si consacra nell’Istituto Maria SS. Annunziata e per anni collabora con i suoi scritti sul mensile dell’Istituto di appartenenza e sul Giornalino parrocchiale. A febbraio 2016 pubblica il suo primo romanzo “Un grido dal cuore” e a dicembre 2016 pubblica una silloge “Uno scorcio d’anima”, entrambi editi da Akea. Da queste poesie traspare il suo animo sensibile ai problemi esistenziali, non solo personali, entrando in empatia con personaggi, natura, situazioni, affronta anche temi religiosi descrivendo la sua esperienza con la forza dei sentimenti, delle emozioni, suscitando con le parole immagini e dando ai versi una ritmica differente per ogni poesia.