Hanno sostenuto di tasca propria le spese necessarie a prestargli delle cure
ALTOFONTE, 26 ottobre – Ha fatto molto discutere ad Altofonte la vicenda del cagnolino trovato ieri sul ciglio della strada, dopo essere stato investito, al quale è stato prestato soccorso da alcuni operatori ecologici che si sono presi cura di lui a loro spese.
Il cagnolino, un meticcio di piccole dimensioni, era riverso a terra, a causa di un probabile impatto con una vettura che lo ha colpito in via Sandro Pertini ad Altofonte intorno alle 9,30 del mattino.
I due operatori affermano di essersi rivolti alla Polizia Municipale, ma di non aver ricevuto da questa la necessaria assistenza, tanto da essere costretti a provvedere a loro spese alle cure che è stato necessario prestare al povero animale, che, peraltro, era dotato di regolare microchip.Grazie a questo, probabilmente, sarà possibile risalire al proprietario. Fatto sta, però, che gli operatori, inteneriti dalle precarie condizioni del cagnolino, hanno provveduto prima a recarsi presso la struttura veterinaria Palermovet, quindi a pagare di tasca propria a pagare le spese sanitarie, circa 140 euro, per poi ricevere la notizia che la bestiola aveva bisogno di un’operazione dal costo di ulteriori 250 euro.
Il Comune, purtroppo, anche se la legge parla chiaro, non sempre è in grado di provvedere alle cure degli animali randagi e quando è possibile si affida a delle strutture private che poi, però, devono essere pagate. Ed anche in questi casi, possono sorgere delle difficoltà, magari se il relativo capitolo del bilancio non gode della necessaria dotazione finanziaria.
Sulla vicenda, come spesso accade, intervengono gli animalisti che denunciano (ma la vicenda riguarda anche tanti altri comuni del comprensorio) le difficoltà in cui sono costretti ad agire, ma soprattutto la totale assenza delle amministrazioni comunali, alle prese con i problemi sopra descritti.