Alla riscoperta dei fruttiferi minori: il melograno

Di grande importanza nei paesi arabi, molto utilizzato anche come pianta ornamentale

ALTOFONTE, 4 settembre – Il melograno (Punica granatum L.) appartiene alla Famiglia delle Punicaceae ed è originario di un’area che comprende la parte più interna dell’Asia Minore, il Trancaucaso, l’Iran e il Turkmenistan.

Per il popolo egizio il melograno era considerato simbolo di gioia, amore, ricchezza, abbondanza, fertilità e discendenza numerosa. Questo frutto riveste un’importanza rilevante in tutti i paesi arabi ed è molto utilizzato anche come pianta ornamentale.
La pianta ha un portamento che può variare da cadente ad eretto e qualora lasciata allo stato selvatico, può raggiungere i 6-7 metri di altezza e può vivere a lungo, fino a cento anni. Il tronco è molto nodoso e ramificato; i rami sono dotati di spine.
Il frutto è una bacca carnosa denominata “balausta”, con buccia spessa, con varie cavità polispermali separate da membrane. L’interno contiene molti semi carnosi, di forma prismatica, molto succosi. Il frutto maturo e giallo-verde, con aree rossastre che occasionalmente occupano l’intera superficie del frutto.
Le cultivar di melograno sono molto numerose e vengono clasificate in base al contenuto di acido citrico dei frutti in: a) zuccherine o dolci, quando il contenuto in acido citrico è inferiore allo 0.9%; b) agrodolci, con contenuto in acido citrico tra 0.9 e 1.8%; c) acide, quando il contenuto in acido citrico è superiore all’1.8%. Alcune cultivar producono semi duri, tanto da rendere i loro frutti non eduli e soltanto alcune varietà sono classificate a seme soffice e quindi risultano di interesse commerciale.
Il melograno preferisce terreni profondi e freschi ma si adatta ben anche ai terreni poveri, salmastri ed alcalini. È una pianta che ben si adatta ai climi temperato-caldi e subtropicali.
I frutti di melograno hanno proprietà astringenti e diuretiche; vengono in genere consumati freschi e sono molto spesso usati per preparare bibite ghiacciate (granatina). I frutti, inoltre, possono essere utilizzati nell’industria conserviera per la produzione di succhi, marmellate, sciroppi ecc.
L’epidermide del frutto e costituito per oltre il 30% da tannini da cui è possibile ricavare un colorante giallo utilizzato nell’artigianato degli arazzi nei paesi arabi. Anche dalle radici è possibile ricavare coloranti utilizzati nell’industria della cosmesi. Interessante è anche l’impiego del melograno come pianta medicinale; la corteccia contiene alcaloidi, i fiori e i frutti tannini e mucillagini.
La pianta è di grande effetto ornamentale specialmente nel caso di antichi esemplari con branche e tronchi contorti.