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Madre Maria di Gesù Santocanale è Beata: era la “Don Bosco in gonnella”

| Enzo Ganci | Cronaca varia

La cerimonia in una cattedrale gremita, alla presenza di numerose autorità. LE FOTO

MONREALE, 12 giugno – Può essere annoverato, a tutti gli effetti, un evento storico. Mai una beatificazione si era celebrata a Monreale. Tutto questo, almeno fino ad oggi, quando, in una cattedrale gremita, Madre Maria di Gesù Santocanale di Cinisi, fondatrice delle Suore Cappuccine dell’Immacolata, è stata proclamata beata.

La cerimonia è stata presieduta dal cardinale Angelo Amato, in rappresentanza di Papa Francesco e prefetto della congregazione per le cause dei Santi, alla presenza di numerosi vescovi della Sicilia, con in testa monsignor Michele Pennisi, arcivescovo di Monreale e monsignor Corrado Lorefice, suo omologo di Palermo.
Fra le numerose autorità presenti, tantissimi sindaci della diocesi monrealese, oltre ad alcune autorità militari del territorio. Presenti, nelle prime file pure le suore provenienti da Brasile, Albania, Messico e Madagascar, i Paesi, cioè, in cui sono presenti le case religiose delle Cappuccine.
Il momento topico della solenne celebrazione è arrivato quando è avvenuta la scopertura della gigantografia della Beata, posta sull’altare maggiore del duomo normanno. In precedenza il “postulatore” aveva pubblicamente formulato la richiesta di beatificazione al cardinale, tracciando una lunga biografia di Maria di Gesù Santocanale, sottolineandone le doti umane e spirituali.
La nuova Beata, al secolo Carolina Santocanale, nacque a Palermo il 2 ottobre 1852 in una ricca famiglia dell’alta borghesia, con ascendenze blasonate. Fu tra le promotrici dell’istituzione del Boccone del Povero, assieme a Gaetano Cusmano. Dedicò la sua vita ad alleviare le sofferenze delle persone tribolate.
La chiamavano “Don Bosco in gonnella” perché seguiva in modo particolare i ragazzi che mostravano segni di vocazione e ai quali riservava lezioni speciali sulla preghiera e sul servizio liturgico.
“La Santocanale era un’anima veramente privilegiata – ha detto il cardinale Amato nel corso della sua omelia - Non solo i laici ma anche i sacerdoti manifestavano la loro stima e devozione verso di lei baciandole la mano. Vedevano in lei una degna serva del Signore”.
“Esprimo un profondo ringraziamento – ha aggiunto l’arcivescovo di Monreale, Michele Pennisi nel suo discorso di ringraziamento – accompagnato dall’affetto più sincero e dalla preghiera, al Santo Padre Francesco, che ha posto il sigillo della sua autorità apostolica al cammino, che ha portato a riconoscere il miracolo attribuito all’intercessione della Beata Madre Maria di Gesù Santocanale”.
Pennisi ha parlato poi degli altri beati appartenenti alla diocesi di Monreale : san Leoluca e San Bernardo da Corleone, la beata Pina Suriano giovane laica dell’Azione Cattolica; il venerabile servo di Dio, monsignor Antonio Augusto Intreccialagli, il venerabile servo di Dio Giovanni Bacile Parroco di Bisacquino, la venerabile serva di Dio Maria Teresa di Gesù Cortimiglia “e diversi altri servi e serve di Dio, che rivelano il vero volto e l’autentica identità della nostra Chiesa”.
“Questa beatificazione – ha concluso il presule – conferma il progetto pastorale della nostra arcidiocesi, teso a valorizzare l’esemplarità di tante persone in un territorio dove sono fioriti esempi luminosi di santità, che sono il miglior antidoto alla illegalità e alla subcultura mafiosa.