Gli inquirenti ritengono che sia l'abusivismo alla base dell'accaduto
ALTOFONTE, 4 febbraio - La frana aveva letteralmente fatto crollare un tratto dell’intercomunale 18, che collega Piana degli Albanesi con Altofonte e quindi tramite la SS 624 tutto il comprensorio montano con il capoluogo, prezioso luogo di transito per tutti i pendolari che la percorrevano ogni mattina.
Il 16 marzo 2013 la strada fu chiusa al traffico, da tempo abbandonata all’incuria, agli smottamenti, alla frane per mancanze di fondi o d’impegni dagli enti preposti al loro mantenimento e resa in efficienza.
Dopo un anno e mezzo, le indagini dei carabinieri della Stazione di Altofonte hanno portato la Procura della Repubblica di Palermo a spiccare quattro avvisi di garanzia per: un palermitano di 75 anni, che aveva realizzato un immobile abusivo sito a Valle della Strada, il quale aveva deformato i canali di scolo delle acque piovane e di un altofontino di 44 anni, che scaricava le acque reflue di un pozzo costruito abusivamente su un terreno a monte della strada nei canali di scolo della medesima, nonché a carico dell’ex capo cantoniere e del cantoniere incaricati della manutenzione e della vigilanza della strada.
Una storia di abusivismo, di noncuranza del territorio e di ricercato ed anzi ingenerato rischio idrogeologico, provocati da privati e ignorati dai soggetti deputati a vigilare che, questa volta, sono stati messi di fronte alle loro responsabilità dall’accurata ricostruzione operata dai militari di Altofonte con la Procura della Repubblica di Palermo.