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Altofonte, domani si presenta il libro di Santo Lombino “Un Paese al crocevia. Storia di Bolognetta”

| Enzo Ganci | Appuntamenti

Appuntamento in aula consiliare a partire dalle ore 17

ALTOFONTE, 25 aprile – Si svolgerà domani pomeriggio, alle ore 17, presso la sala consiliare del Comune di Altofonte, la presentazione del libro di Santo Lombino “Un Paese al crocevia. Storia di Bolognetta”, edito dall’Istituto Poligrafico Europeo.

Dopo i saluti istituzionali del sindaco Nino Di Matteo, e dell’assessore alla Cultura Fina Cappellino, si susseguiranno gli interventi di Claudio Lucia, dottore in Scienze della Comunicazione, Marcella Croce, etnologa, docente e scrittrice. Coordinerà i lavori la professoressa Maria Concetta Di Gaetano. Sarà presente l’autore.
L’evento promosso sul portale culturale www.palermoviva.it

Il libro, avvalendosi di una documentazione archivistica in gran parte inedita, della memoria dei testimoni, di un’ampia ricerca bibliografica, ripercorre con rigore scientifico e gradevolezza narrativa la plurisecolare vicenda di una delle centinaia di “città nuove” sorte in Sicilia durante la colonizzazione interna che cambiò il volto dell’isola tra il XV e il XIX secolo.
All’inizio del Seicento, in una zona di cerniera situata tra l’”asprezza dannata” del feudo e la “mollezza lasciva” della Conca d’oro, nasceva attorno ad un fondaco, per volontà della potente famiglia Bologna e del mercante Mancino, il villaggio rurale di Santa Maria dell’Ogliastro, dal 1883 ribattezzato Bolognetta, che conta oggi più di quattromila abitanti, in provincia di Palermo.
La comunità si sviluppa sotto il “mero e misto imperio” dei nobili marchesi Mancino e grazie al lavoro di braccianti, mezzadri, contadini piccoli e medi, balie ed imprenditrici, artigiani e ceto medio in un territorio dalle risorse limitate, posto all’incrocio di importanti vie di comunicazione.
L’Ottocento, aperto dalla crisi del sistema feudale, è dominato dallo scontro tra i proprietari terrieri e l’emergente ceto dei “civili”, sarà un secolo di rivolte popolari e disordine amministrativo. La lotta per il controllo del potere locale vede emergere un forte potere mafioso con l’assassinio del sindaco Giorgio Verdura, che aveva messo in crisi il dominio dei partiti-famiglie dei Monachelli e dei Benanti.
Il Novecento si aprirà con la recrudescenza del fenomeno mafioso, che vede colpiti l’arciprete Castrenze Ferreri (1920), l’organizzatore di ex combattenti in lotta per la terra Carmelo Lo Brutto (1922) e tanti altri. Il grande esodo migratorio a cavallo dei secoli XIX e XX diretto verso le due Americhe fa nascere oltreoceano una “Bolognetta fuori di sé”, una comunità derivata in relazione continua con quella originaria.

 

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