''Davanti al Crocifisso deponiamo le armi della maldicenza''

Il solenne pontificale preceduto dal tradizionale corteo con il vescovo e le autorità

MONREALE, 3 maggio – Nel giorno della solennità del Santissimo Crocifisso è stato celebrato in Collegiata il tradizionale pontificale. Oggi è il giorno della processione e, come da tradizione, essa è preceduta dal pontificale che in questa giornata è stato celebrato dall’arcivescovo Gualtiero Isacchi alla presenza delle autorità cittadine.

La celebrazione è stata preceduta come da tradizione dal corteo con cui le autorità cittadine e militari e i componenti della confraternita del Santissimo Crocifisso si sono recati in Collegiata per la solenne funzione. Prima della messa solenne i rappresentanti della confraternita e delle autorità cittadine e militari, accompagnati dalla banda musicale, sono andati a prendere il vescovo a Palazzo Arcivescovile, per accompagnarlo fino alla Collegiata, assieme al clero, dove ad attenderli c’erano Don Nicola Gaglio e Don Luca Leone.

Durante la sua omelia monsignor Isacchi ha affermato: «Gesù è stato ucciso da una combinazione di due fattori: la falsa testimonianza e l’invidia. Tutto questo è un’arma che uccide gli innocenti, quanta gente ancora oggi è uccisa da queste armi che non fanno rumore, non spargono sangue, ma fanno tanto male. Gesù Crocifisso, amore senza limiti, è stato ucciso dalla maldicenza. Smettiamola di cercare la gloria del mondo a svantaggio degli altri. Rinnoviamo, fratelli e sorelle, - ha concluso l’arcivescovo- la nostra adesione al Crocifisso come modello, come modo in cui stare nelle relazioni, vivere la famiglia, il lavoro. Riscriviamo il nostro modo di esserci a partire da Crocifisso. Portare l’effigie del Crocifisso in processione significa annunciare a tutti la nostra personale scelta di vita e proporre lui come modello di umanità nuova».