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Scuola Morvillo, grande successo per la parodia della Divina Commedia

| Istruzione

Messa in scena dagli alunni della scuola secondaria di I grado tra risate, cultura e tradizione. LE FOTO

MONREALE, 8 giugno – Un viaggio surreale, brillante e divertente tra Palermo e Monreale ha animato il palcoscenico della scuola secondaria di I grado dell’IC Francesca Morvillo, grazie a uno spettacolo teatrale andato in scena lo scorso giovedì, esito finale di un laboratorio realizzato all’interno del progetto PON – PIANO ESTATE “Conoscere per Comunicare 2” rivolto agli alunni delle classi prime e seconde.

Il laboratorio, iniziato a novembre, ha coinvolto 19 alunni che hanno dato vita a ben 44 personaggi, protagonisti di una parodia originale e brillante della Divina Commedia, riscritta e adattata da Maria Picone e Patrizia Giambruno, rispettivamente docente esperto e docente tutor del progetto, che hanno curato anche la regia, il coordinamento di tutti i cambi di abito – spesso rapidissimi, data la molteplicità di ruoli interpretati dagli alunni – e il supporto ai ragazzi per la corretta impostazione delle battute e delle intonazioni.

Il viaggio di Dante, ambientato tra il mercato della Vuccirìa di Palermo e il Duomo di Monreale, si è trasformato in un percorso comico e surreale tra personaggi improbabili: influencer ossessionati dai social, golosi di street food, anime ambientaliste ed hater convertirti, e non sono mancati nemmeno la mitica Befana, Cappuccetto Rosso con la nonnina, un fotografo dell’aldilà, ex paparazzo, e un indimenticabile Caronte che, abbandonata la tradizionale barca, ha traghettato le anime su una “lapa” siciliana con la scritta “Caronte sbarazzi”. Il tutto si è concluso con l’incontro di Dante e Beatrice in un’improbabile anticamera del Paradiso in cui angeli festanti e la stessa Beatrice con l’aspetto del tutto fuori dagli schemi, hanno accolto Dante e Virgilio coinvolgendoli in un pranzo conviviale ad una tavola riccamente imbandita, sulle note di “Aggiungi un posto a tavola” magistralmente interpretata dal coro. Da lì Dante ha concluso il suo viaggio, al fianco di Beatrice, giungendo alle porte del Duomo di Monreale, sotto lo sguardo solenne del Cristo Pantocrator, in un finale che ha unito spiritualità e ironia. In conclusione, infatti, Beatrice sottolineerà a Dante la lezione più importante del suo viaggio: “che la felicità non sta nel cercare un Paradiso lontano, ma nel riconoscere i piccoli momenti di Paradiso sulla terra, fatti di piccoli gesti, risate condivise e amore autentico. A volte è una risata, a volte è una buona compagnia, a volte sono le cose belle che abbiamo intorno e che, presi dalla frenesia quotidiana, non riusciamo a vedere: basta semplicemente aprire il cuore e abbracciare chi abbiamo vicino!”

Lo spettacolo è stato proposto in doppia replica: la mattina per gli studenti e i docenti dell’istituto, il pomeriggio per le famiglie e la comunità scolastica allargata. Il copione, costruito su misura per valorizzare le potenzialità dei ragazzi, è stato arricchito da scenografie digitali e costumi, in parte realizzati dalle stesse docenti. Elemento prezioso dello spettacolo è stato anche il coinvolgimento del gruppo di alunni partecipanti al PON di musica, che ha contribuito ad arricchire l’esperienza scenica. Diretto con passione e dedizione dal professore Vincenzo Galati coadiuvato dal tutor Teresa Guglielmo, il gruppo ha accompagnato alcune scene con esecuzioni dal vivo, aprendo e chiudendo lo spettacolo con canzoni della tradizione storica siciliana e brani rivisitati ad hoc, perfettamente integrati con il contesto narrativo. Una sinergia musicale e teatrale che ha reso lo spettacolo ancora più coinvolgente ed emozionante, dimostrando quanto la collaborazione tra diversi ambiti progettuali possa dare vita a un prodotto educativo armonico e ricco di significato.

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Ma questa esperienza ha avuto un valore ancora più profondo. Oltre alla centralità dell’attore sul palco, i ragazzi hanno avuto l’occasione di scoprire e vivere da vicino tutte le professionalità che rendono possibile uno spettacolo teatrale: dal regista al direttore di scena, dall’addetto ai costumi allo scenografo, dallo sceneggiatore al fonico e a chi gestisce luci e cambi di scena. Hanno capito che il teatro è un lavoro corale, in cui ogni figura è fondamentale e dove il successo finale dipende dal contributo responsabile e coordinato di tutti. Gli stessi alunni, hanno gestito i cambi di scena, mostrando serietà, responsabilità e un vero spirito di squadra. Il teatro si è rivelato ancora una volta uno strumento educativo potentissimo, capace di tirare fuori il meglio da ciascun ragazzo, anche da chi, tra i banchi, fatica ad esprimersi pienamente. Lo spettacolo ha saputo fondere tradizione e attualità, offrendo ai ragazzi un modo nuovo, divertente e profondo di vivere un classico della letteratura.

Tra i protagonisti, alcuni alunni si sono distinti per interpretazioni magistrali, mostrando una padronanza del palcoscenico e una capacità espressiva sorprendenti, degne di attori ben più esperti. La naturalezza con cui hanno incarnato i loro personaggi, l’intonazione, la gestualità e la presenza scenica hanno strappato applausi sinceri e ammirati da parte del pubblico. Un segnale forte di quanto il teatro possa far emergere talenti spesso silenziosi, rivelando capacità comunicative e artistiche inaspettate.

“La soddisfazione più grande” ha dichiarato Francesca Giammona, dirigente dell’istituto “Sono stati i volti sorridenti dei protagonisti, le risate condivise dietro le quinte, la consapevolezza di aver fatto emergere potenzialità spesso nascoste. Grazie a una regia attenta, a un lavoro corale tra docenti e studenti, e a una sinergia ben bilanciata tra musica, teatro, cultura e territorio, questo spettacolo ha lasciato il segno, dentro e fuori il palcoscenico.”

 

· Enzo Ganci · Editoriali

Non occorre essere dei navigati sociologi o degli esperti psicologi per capire quale sia il sentimento comune che alberga, ormai da domenica scorsa, nel cuore di ogni monrealese.

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