Nuova geografia degli istituti scolastici monrealesi, Intravaia: “I fatti ci hanno dato ragione”

“Apprendo con soddisfazione che il sindaco ha cambiato idea”

MONREALE, 24 novembre - “Obiettivo raggiunto”. Con queste parole il consigliere comunale di “Diventerà Bellissima” Marco Intravaia (nella foto) ha accolto la notizia di una nuova ridistribuzione degli istituti scolastici del territorio, in direzione di una maggiore razionalità e sensibilità verso le esigenze demografiche della popolazione, così come voluto dal Governo regionale, guidato dal presidente Nello Musumeci.

Il consigliere si era subito dichiarato, unico politico del territorio, in favore di una soluzione che non spezzasse la collaborazione che ha storicamente connotato i rapporti fra la scuola elementare “Pietro Novelli” e la media “Antonio Veneziano”.
“Avevamo sempre sostenuto – ha detto con soddisfazione Intravaia – che era del tutto avulso dalle esigenze del territorio non favorire l’accorpamento fra la scuola Pietro Novelli e la media Antonio Veneziano; un’unione di fatto, sancita da una contiguità fisica che, nell’immaginario dei monrealesi, segna una soluzione di continuità. Con la direzione che noi avevamo prospettato fin dall’inizio, la Pietro Novelli raggiungerà la legittima aspirazione ad assurgere ad istituto comprensivo. Sono soddisfatto che siano state accolti anche i nostri appelli a salvaguardare la tradizione rappresentata dalla scuola Guglielmo II, storica istituzione che ha formato intere generazioni di monrealesi”.


Intravaia, che era stato oggetto di critiche anche aspre, aveva dimostrato lungimiranza nel valutare la futura evoluzione della geografia scolastica monrealese, in un momento in cui l’amministrazione comunale, guidata dal sindaco Piero Capizzi, era di tutt’altro parere e aveva presentato all’ufficio scolastico regionale, prima dell’elezione del Governo Musumeci, una proposta che andava in tutt’altra direzione.
“Apprendo con soddisfazione – ha continuato Intravaia – che il sindaco Capizzi ha cambiato idea, sposando la ragionevolezza delle nostre posizioni che, al di là della politica, avevano guardato al bene delle famiglie e, soprattutto, degli allievi dalla cui formazione dipende il futuro della nostra collettività”.