Questa nostra società dell’apparire e dell’estremo individualismo è alla frutta

fumetto di Salvino Caputo

Potrei scomodare migliaia di psicologi e psichiatri ad hoc, ma preferisco attenermi alla mia cinica osservazione quotidiana della gente che cammina per la strada, che acquista viveri e bevande nei supermarket, che fa il turno nelle farmacie per comprare medicine e ti guarda con sospetto se tu chiedi all’impiegata che devi eseguire un tampone oro-faringeo.

I media, la tv, un circo mediatico al quale si è affidata ed affiliata questa nostra società: nessuno è più se stesso. La personalità individuale è sparita come per un incantesimo, la TV ci dice cosa mangiare, che carta igienica adoperare etc. Negli anni del '68 facevamo la rivoluzione per il diritto allo studio e per azzerare tutti i poteri dei docenti universitari, una casta che responsabilmente ha reso le università del nostro Sud poco attendibili, sul piano della formazione universitaria dei giovani che la popolano e sul piano della credibilità scientifica di certi docenti. Le Facoltà umanistiche sono alla frutta perché hanno un parco docenti, fuori tempo massimo. Dove sono più i Lavagnini del terzo millennio? Lavagnini è stato il più grande grecista del dopo-guerra. Dove sono i Giusto Monaco, il più grande latinista del '900 e fondatore dell’INDA, l'Istituto Nazionale Dramma Antico.

Purtroppo in questa nostra Italia che attualmente è al 77 posto nel mondo per Libertà di Stampa, nessuno è più se stesso o ancora peggio, modula sulla lunghezza d’onda di questo circo mediatico, dove il migliore trapezista si esibisce quotidianamente in TV senza rete e resta sempre incolume perché sono tutti un’allegra comitiva spensierata che ha un solo dovere quotidiano, ovvero plagiare la gente senza se e senza ma. Qualche direttore di giornale locale della mia città, scrive grattandosi gli attributi che i nostri giovani fanno Trekking, ovvero fanno lunghi viaggi a piedi in mezzo alla natura.

Questo Rinascimento dei giovani monrealesi è inverosimilmente una trappola per topi, in quanto non sfugge a nessuno che i nostri giovani amano la movida, i pub, le discoteche. Per chiudere in bellezza questo mio articolo, è da tanto che non scrivo, vorrei ricordare a tanti politici (del ghetto di Varsavia Monrealese) che nella nostra città, ci sono e vivono soltanto lavoratori, impiegati, insegnanti, imprenditori, 5000 venditori di frutta e generi alimentari e non esiste una classe di borghesia del tempo che fu.
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