La nostra eredità ai figli: le radici e le ali

fumetto di Stefano Gorgone

Carissimo direttore,
l’imminente festività di San Giuseppe mi offre lo spunto per evidenziare come, anche in questo tempo drammatico segnato dal Covid-19, l’esercizio consapevole della genitorialità sia indispensabile per offrire ai figli una seria risposta alla crisi educativa.

In giorni difficili come quelli che stiamo vivendo, una pubblicità consumistica ed ingannevole continua a proporci famiglie perfette che nulla hanno a che vedere con la realtà che devono affrontare giorno per giorno i padri e le madri di famiglia. Molti compiono vere e proprie acrobazie per sopravvivere facendo appello alla loro capacità di reinventarsi stili di vita e mostrando una grande flessibilità e dedizione.
L’esperienza quotidiana ci conferma che sono aumentate di gran lunga le disuguaglianze sociali e molti sono gli esercizi commerciali costretti a chiudere le loro attività. In questo contesto tante persone comuni e spesso dimenticate stanno scrivendo pagine significative della loro vita professionale e familiare. Pur avendo perso il lavoro e la gioia di vivere, riescono a trasmettere una forza interiore che costituisce la fonte della loro serenità e della solidità, senza la quale i figli rischierebbero di essere travolti dalle difficoltà della vita. Sono genitori che non utilizzano parole che disprezzano e rattristano ma parole che incoraggiano, confortano e danno forza. In questo tempo così precario essi non nascondono le proprie fatiche, gli errori, le contraddizioni, non si vergognano delle proprie fragilità ma sono capaci di infondere coraggio.

Pur essendo evidenti le difficoltà di gestire la loro vita quotidiana, di conciliare la vita familiare con quella lavorativa, riescono a fare quadrato insieme e a trovare valori nuovi all’interno della famiglia.
La loro forza non consiste nell’imporre ai figli cosa fare, ma nella mitezza e nella pazienza, nella capacità di ascoltare e dialogare, rendere i figli in grado di scegliere, sognare, camminare da soli sui sentieri della vita. La loro è la testimonianza di chi ha scelto per amore di dare un senso profondo alla propria vita.
Come ha bene espresso il poeta libanese Kahlil Gibran i genitori sono “l’arco che lanciano i figli verso il domani”, sono coloro che indicano qual è il senso della vita e del futuro. I genitori, in particolare, sono chiamati a non lasciare soli i propri figli in preda ai loro dubbi e alle loro paure, ma ad indicare con chiarezza i percorsi ed i comportamenti giusti da seguire.

Molti di noi hanno avuto l’esempio dei propri genitori che, con coerenza, spirito di sacrificio e grande umiltà e dignità, senza clamori e senza applausi, hanno saputo trasmetterci valori ed insegnamenti che sono stati a fondamento della nostra vita. In tempi ormai lontani e sulle macerie provocate dal secondo conflitto mondiale, essi ci hanno saputo educare alla libertà e alla responsabilità e ci hanno insegnato che la famiglia è scuola di umanità, il luogo dove si impara ad amare, a dialogare, a sacrificarsi per gli altri, soprattutto se deboli ed indifesi.

E’ sulla base della loro eredità morale e spirituale, del loro esempio di uomini e donne con uno spiccato senso del dovere, che noi abbiamo cercato di dare un senso alla nostra vita e di essere un riferimento saldo e credibile per i nostri figli ai quali, così come recita un proverbio cinese, possiamo sperare di lasciare in eredità due cose durevoli: le radici e le ali. Ma è proprio sulla base della nostra eredità che i nostri figli vorranno e sapranno dare un significato profondo alla loro esistenza e potranno coltivare la speranza di un futuro migliore del nostro.
Sull’esempio di san Giuseppe, uomo dei sogni, padre umile e silenzioso, ma anche forte ed accogliente, siamo chiamati ad essere testimoni credibili per le nuove generazioni nelle nostre famiglie e nella società.