Il falso storico della festa di San Valentino

Una rivisitazione singolare delle celebrazioni legate al giorno degli innamorati

San Valentino, luogo comune della festa degli innamorati che si celebra dopodomani, è un falso storico del messaggio d’amore infinito, portato dal santo per omaggiare l’amore romantico degli innamorati.

San Valentino si limitò soltanto a donare una congrua somma di denaro ad una fanciulla povera, come dote per il suo sposalizio. La ragazza era priva di sostanze e di sostegno economico; il dono economico del santo, fu un atto di estrema generosità, di sostegno ad una giovane fanciulla per evitare la sua perdizione. San Valentino è stato un filantropo solidale, puro, non il protettore degli innamorati. A febbraio, la natura si risveglia e comincia l’accoppiamento degli uccelli. In sintesi, il 14 febbraio non è la “Festa degli Innamorati”, ma la “Saga solenne dell’accoppiamento degli Uccelli”. Matteo er Salvini, vice premier vincente del governo giallo-verde, ieri ha dichiarato solennemente a “Porta a Porta” di Bruno Vespa: “Amo e adoro gli uccelli ed il loro accoppiamento; io sono un canarino verde e mi accoppio con le folli passere gialle”.


Sapessi come è strano, sentirsi innamorati a Monreale! Passeggiando lungo le strade dissestate, in via Venero o in corso Pietro Novelli, che testate! Eppure, in questa città alla frutta, tu mi hai detto ti amo, io ti ho detto ti amo. Ci sarà sempre l’avvocato Francesco Pepe, che farà rimborsare agli utenti, l’onere delle cadute e degli scivoloni, in quota finanziaria al Comune Monrealese! Sapessi com’è strano, sentirsi innamorati a Monreale; in piazzetta Vaglica o via D’Acquisto, non resisto! Allo Spasimo e Piazzetta Arancio, non ti sgancio. In via della Repubblica e via Antonio Veneziano, che pantano! A piazza Spasimo e Discesa Garibaldi, quanti saldi. In via Torres e in via Strada Ferrata, che bastonata! A San Martino, Grisì e Pioppo, c’è lo scoppio. A Strazzasiti ed in via Mulini, quanti casini! Eppure in questa città Unesco senza futuro, tu mi hai detto “Ti Amo”, io ti ho detto “Ti Amo” senza calcoli e brandelli, perché si risvegliavano gli accoppiamenti degli uccelli. Grazie Monreale e San Valentino; domani nel mio posto di lavoro, timbrerò per primo il mio cartellino. Grazie, Graziella e grazie al mazzo di carte truccate e saggiamente preparate. Febbraio sta scivolando tra vento, pioggia e sfarzo, e finalmente arriverà Marzo pazzo, che ci formatterà implacabile per le amministrative del 28 Aprile, dove l’ultimo dei moicani elettori monrealesi, voterà ed equilibrerà i pesi di una bilancia meccanica e digitale aggiornata, dando la sua preferenza a quel che resta di questa nostra politica locale, stanca, senza mezzi finanziari ed in balìa di un’Italia spaccata in due, tre, quattro, cinque correnti di pensiero politico nazionale ed europeo.
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