Il “Tempio d’Oro” di Monreale, 750 anni di meraviglie

In una cattedrale gremita inaugurata la mostra che raccoglie numerose opere d’arte

MONREALE, 24 marzo - Un percorso tematico che lega la fondazione della cattedrale alle sue espressioni artistiche e a quelle della diocesi. È questo il senso della mostra “Il tempio d’oro” che è stata inaugurata, oggi pomeriggio, dall' arcivescovo di Monreale Michele Pennisi, del rettore di Palermo Fabrizio Micari, dall'architetto Lina Bellanca della sovrintendenza ai Beni culturali, dalla direttrice del museo diocesano Maria Concetta Di Natale. Presente il sindaco Piero Capizzi e le autorità militari.

L’esposizione raccoglie le più rappresentative eccellenze artistiche del duomo e di altre opere d’arte provenienti dalle chiese della diocesi, evocative di un’identità corale.
L’evento s’inserisce nell’anno giubilare del monumento normanno che, quest’anno, festeggia i 750 anni della sua Dedicazione, avvenuta il 25 aprile del 1267, ad opera del legato pontificio il cardinale Rodolfo Grosparmi, vescovo di Albano. Un momento fondamentale nella storia del duomo, oggi patrimonio Unisco, commemorato con una serie di eventi culturali.

“Celebriamo – ha detto monsignore Pennisi – l'anno giubilare del nostro duomo, il 750° anniversario della sua Dedicazione. In questo tempio d'oro si pregusta la Gerusalemme celeste, qui è possibile raggiungere la fede attraverso la visione. La mostra si pone a conclusione di questo anniversario su cui calerà il sipario prossimo 26 aprile con una concelebrazione con i vescovi di Sicilia, presieduta dal cardinale Pietro Parolin. Segretario di Stato di Papa Francesco”.
“E' sempre un'emozione – ha detto Micari -entrare in questo duomo. Qui c'è una testimonianza di fede. L'arricchimento e la valorizzazione di questo luogo passa attraverso la collaborazione fra le istituzioni”.
Il diploma con cui Guglielmo concesse la dotazione alla costituenda diocesi, la bolla emanata da Papa Lucio III, il breviario trecentesco miniato di proprietà del cardinale Torres, il cofanetto contenente le reliquie di San Luigi di Francia sono solo alcune delle opere preziose allestite all’interno della Sala San Placido, nel museo diocesano. L’altra parte della mostra, quella ospitata all’interno del Dormitorio dei Benedettini, si compone di dipinti, sculture, suppellettili, paliotti, reliquiari, pissidi, ostensori provenienti da ogni parte della diocesi, fra cui un crocifisso ligneo,da Prizzi, realizzato dallo scultore Vincenzo Pernaci. Un viaggio nel tempo che copre un arco vastissimo: dal XII al XIX secolo e attesta non soltanto la fede e la devozione della Chiesa e dei fedeli, ma anche l’intensa attività artistica legata alla vita della diocesi.

“Tutte le opere – ha spiegato Concetta Di Natale, direttore del museo diocesano – in esposizione nelle due sale non fanno parte della collezione museale, rimasta inalterata, ma sono un valore aggiunto che, raccogliendo oggetti dislocati nello spazio e nel tempo, offre al visitatore la possibilità di cogliere con uno sguardo d’insieme la ricchezza del duomo e della diocesi”.
Fra coloro che hanno contribuito ad elaborare il percorso, oltre alla stessa di Natale, il parroco della cattedrale don Nicola Gaglio, il direttore della biblioteca Torres don Giuseppe Rugirello e il direttore dell’archivio diocesano don Giovanni Vitale.
Da non perdere nella visita, oltre alle pergamene: il cofanetto dove si trovavano le viscere di san Luigi dei Francesi che, probabilmente insieme al cuore, rimasero nel duomo di Monreale, mentre le ossa furono traslate a Saint Denis, dove poi vennero disperse nella Senna, in seguito al furore anticlericale della Rivoluzione Francese; uno stemma ligneo restaurato dei Borgia; il breviario del cardinale Ludovico I de Torres, risalente al XIV secolo, una pergamena interamente miniata in oro; il reliquiario della spina di Cristo. Non solo pergamene ma all’interno della mostra si potranno ammirare anche incunaboli miniati.