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L’arte della scrittura è spesso un sano corto circuito dei nostri motoneuroni cerebrali

Ho voluto parafrasare con sottile ironia un mio aforisma del 1972 in occasione della pubblicazione del mio primo libro “Guerra e Cacio”. Non esisterebbe in assoluto un’arte della scrittura senza un background ed un retroterra legati alla nostra formazione scolastica, all’acquisizione di una lingua ed al percorso di studi coronato con profitto e stigmatizzato con i nostri curricula e specializzazioni, master ed incessanti aggiornamenti.

Scrivere non è un’arte in sé e per sé, ma una mera fisiologia della comunicazione; si può scrivere la lista della spesa, una lettera a un amico, una lettera d’amore, si può scrivere di tutto e più. Scrivere un racconto, un romanzo, un saggio letterario o scientifico, implica complessità e specialistica. Un medico scrive e compila una ricetta o ti fa una diagnosi perché ha studiato medicina e si è specializzato in una branca della scienza medica. Scrivere e pubblicare un libro è consentito anche ai gatti e agli stambecchi, per la gioia degli editori e delle librerie italiane. Risultato finale e consuntivo: la nostra adorabile narrativa è in crisi profonda e dopo i grandi scrittori del novecento italiano, nel post ideologico del terzo millennio non esiste più in Italia un grande scrittore di riferimento internazionale. Personalmente amo quindici scrittori talentuosi che, viva Dio, riescono ancora a scrivere racconti e romanzi vertiginosi. Purtroppo non ci sono più i Calvino, Sciascia, Camilleri, Pasolini e pochi altri che trascinavano la narrativa italiana sulle alte vette del Pamir. La vera arte dello scrivere è un grande corto circuito dei nostri motoneuroni cerebrali! Quando si verifica il corto circuito, soltanto allora nasce un grande racconto o romanzo che trascinano il popolo tutto verso una vera coscienza collettiva ed alla presa d’atto delle piaghe sociali e dei fenomeni inquietanti che devastano la nostra società.

Mi potrai obiettare che anche i romanzi d’amore o le storie sul vissuto individuale rivestono un ruolo importante nell’interscambio con il lettore; sono d’accordo con te, ma io parlavo di una narrativa d’inchiesta, rivoluzionaria, formativa per la crescita e l’auto-determinazione del popolo verso i grandi valori della libertà, della fratellanza, dell’uguaglianza, della vera solidarietà, della pace, dell’antisemitismo, della salvaguardia del nostro pianeta e dell’amore universale. Quando la nostra Amigdala mette a stretto contatto due polarità opposte nel nostro sistema nervoso centrale, si verifica un immediato corto circuito nei nostri motoneuroni cerebrali e non c’è salva vita che tenga! Dal benedetto corto circuito si origina la vera ed unica arte della scrittura nella narrativa e nella ricerca scientifica.
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