La sua testimonianza un monito ancora attuale e necessario
PALERMO, 29 agosto – Una macchia rossa di vernice sul marciapiede di via Vittorio Alfieri, lo stesso luogo in cui il 29 agosto 1991 venne assassinato Libero Grassi.
Così, anche quest’anno, la famiglia ha scelto di ricordare l’imprenditore che si oppose al pizzo e sfidò apertamente la mafia. A dipingere il marciapiede sono stati i figli, Alice e Davide, che hanno riappeso anche il manifesto di carta esposto ogni anno: “Qui è stato assassinato Libero Grassi, imprenditore, uomo coraggioso, ucciso dalla mafia, dall’omertà dell’associazione degli industriali, dall’indifferenza dei partiti, dall’assenza dello Stato”. Una scelta che la famiglia ha sempre preferito alla collocazione di una lapide ufficiale.
Alla cerimonia hanno preso parte il Commissario del Governo per il coordinamento delle iniziative antiracket e antiusura, prefetto Maria Grazia Nicolò, il prefetto di Palermo Massimo Mariani e le altre autorità civili e militari.
«Nel 34° anniversario dell’omicidio di Libero Grassi – ha dichiarato il sindaco Roberto Lagalla – Palermo si ferma per ricordare un uomo coraggioso, un imprenditore onesto che ha avuto la forza di dire no al pizzo, sfidando apertamente la mafia in anni in cui farlo significava firmare una condanna a morte. La sua testimonianza è un monito ancora attuale e necessario».
Il sindaco ha poi sottolineato l’importanza di trasformare la memoria in azione concreta: «Non bastano le celebrazioni – ha aggiunto – serve un impegno quotidiano per sottrarre spazio e consenso alla criminalità, offrendo alternative reali nei quartieri più fragili: scuole, servizi, lavoro, cultura. Onorare Libero Grassi significa agire ogni giorno affinché nessuno sia più costretto a scegliere tra il silenzio e la morte».