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Palermo, imprenditore sequestrato e minacciato: quattro arresti della Squadra Mobile

· Succede a Palermo

Due uomini in carcere, altri due ai domiciliari con il braccialetto elettronico. Le indagini hanno svelato un'escalation di violenze a scopo estorsivo

PALERMO, 10 luglio – Sequestrato, minacciato di essere rinchiuso in una botola in un casolare di campagna, pedinato con un localizzatore GPS nascosto sul suo ciclomotore.

È l’incubo vissuto da un imprenditore palermitano, vittima di un gruppo criminale arrestato dalla Polizia di Stato al termine di un’articolata indagine coordinata dalla Procura della Repubblica di Palermo.
Gli agenti della 5ª Sezione Investigativa – “Reati contro il Patrimonio” della Squadra Mobile hanno dato esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal G.I.P. nei confronti di quattro cittadini italiani: A.D., 40 anni, e L.P., 44 anni, finiti in carcere; F.M., 30 anni, e M.B., 40 anni, posti agli arresti domiciliari con controllo elettronico. Tutti sono gravati da precedenti di polizia.

Secondo gli inquirenti, i quattro avrebbero agito in concorso tra loro, con ruoli differenti, per compiere reati gravi: sequestro di persona a scopo di estorsione, estorsione aggravata e atti persecutori. Le indagini, condotte attraverso intercettazioni, analisi di tabulati telefonici e immagini di videosorveglianza, hanno permesso di ricostruire la catena di violenze e intimidazioni messe in atto per ottenere denaro dall’imprenditore.

In un episodio particolarmente inquietante, la vittima sarebbe stata sequestrata e minacciata di essere gettata in una botola nascosta in un casale fuori città. In altre circostanze, è stata aggredita fisicamente, pedinata e controllata nei suoi spostamenti grazie a un dispositivo di tracciamento installato sul proprio mezzo.
Alla luce delle prove raccolte, la Procura ha richiesto e ottenuto le misure cautelari. Dopo le formalità di rito, A.D. e L.P. sono stati condotti presso la Casa Circondariale “Lorusso” di Palermo, mentre F.M. e M.B. sono stati accompagnati presso le rispettive abitazioni, dove resteranno ai domiciliari con braccialetto elettronico. Le indagini proseguono per accertare eventuali ulteriori responsabilità e verificare se altri soggetti abbiano preso parte all’attività criminale.

· Enzo Ganci · Editoriali

MONREALE, 18 agosto – Lo diciamo senza polemiche preconcette e con la franchezza con cui siamo abituati a parlare. Dare in affitto all’Inps i locali di villa Savoia è una scelta che non condividiamo.

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