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La rischiosa (?) missione del complottista

· Nicola Giacopelli · Cronaca varia

Sempre impegnato a smascherare torbide congiure e oscure cospirazioni

MONREALE, 10 ottobre – Dispone di informazioni di cui gli altri otto miliardi di abitanti della Terra sono all’oscuro e sa con esattezza cosa si cela realmente dietro ogni accadimento.

È lui, il complottista: colui che conosce tutte le recondite verità che misteriose entità si affannano costantemente ad occultare. Si tratta di una figura che esiste ormai da tempo, ma che in questi ultimi anni con il diffondersi dei social media ha avuto la possibilità di palesarsi ed esprimersi pubblicamente, rivelando in rete i tanti segreti su cui riesce abilmente a far luce.
A suo modo di vedere, dietro ogni accadimento si nasconde una cospirazione architettata in maniera diabolica o un’oscura trama ignota a tutti, tranne che a lui ed a pochi altri arguti furboni; diffidente e sospettoso, ha la straordinaria capacità di vedere ben oltre ciò che viene ritenuto veritiero dall’ingenua e credulona massa, dalla quale altezzosamente si distingue.
Situazioni di particolare rilevanza e drammaticità come l’epidemia da Covid-19 e, più di recente, i conflitti in Ucraina e nella striscia di Gaza hanno scatenato ancor di più la dirompente e instancabile azione dei complottisti, che si sono sbizzarriti a spiegare al mondo le vere ragioni che hanno dato origine a questi eventi, disvelando torbide macchinazioni e inquietanti retroscena.

La loro missione è di far “aprire gli occhi” a chi si ostina a ritenere che la realtà sia in effetti quella proposta dalla scienza o dalle fonti ufficiali; ma i seguaci del complottismo hanno menti lucide e raffinate, sono dotati di un’astuzia non comune e non abboccano: non credono a nulla di ciò che proviene dagli ordinari canali di informazione, nella convinzione che la verità va sempre ricercata “altrove”.
Ci sono poi gli umili “complottisti di provincia” - presenti e attivi anche qui a Monreale - che non si dedicano alle intricate trame nazionali e internazionali, ma preferiscono occuparsi delle modeste (e ipotetiche) congiurette locali che, seppur meno avvincenti di quelle planetarie, ai loro occhi sono comunque meritevoli di attenzione e di approfondita analisi.

Come direbbe il giornalista Antonio Lubrano, a questo punto la domanda sorge spontanea: svelando i misteri che condizionano la società di oggi e sfidando temerariamente i “poteri forti”, il complottista mette a rischio la propria vita?  La risposta è semplice: si può star ben certi che «stu scantu ‘un c’è».
Come è stato saggiamente scritto, se un cospirazionista che afferma di aver scoperto una terribile verità è ancora vivo e vegeto, vuol dire che non ha scoperto proprio nulla. Alla fine, l’unico rischio che corre è di coprirsi penosamente di ridicolo, diventando lo spassoso zimbello un po’ di tutti.

· Enzo Ganci · Editoriali

MONREALE, 18 agosto – Lo diciamo senza polemiche preconcette e con la franchezza con cui siamo abituati a parlare. Dare in affitto all’Inps i locali di villa Savoia è una scelta che non condividiamo.

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