Cambio gestione poco prima della pandemia, ma di questo passo ''appizziamo il falaro'' al chiodo e andiamo via

Pizzeria-Polleria del Moro, unavventura che comincia in salita. Lo sfogo del titolare: Nessun incentivo per i neoimprenditori. Ce la stiamo mettendo tutta, ma non so se riusciremo a sopravvivere

MONREALE, 21 novembre – Risparmi, sacrifici e l’amore dei genitori: questi gli ingredienti principali di un sogno, quello di creare un avvenire al proprio figlio, prima di vederlo andar via, lontano. Un sogno, questo, che rischia però di trasformarsi in un incubo. Una storia, questa, i cui sorrisi dettati dal profondo entusiasmo, verranno celati dalle mascherine protettive.

Era il 28 febbraio scorso, e sulla pagina facebook, quel pomeriggio, i ragazzi della Pizzeria-Polleria del Moro invitavano i cittadini al brindisi inaugurale del cambio gestione. Qualche giorno dopo, però, il Covid avrebbe messo in ginocchio l’intero pianeta e di conseguenza l’economia. “Non potevamo aspettarcelo, eppure avevamo cominciato con grande entusiasmo e adesso ci ritroviamo a spazzare via l’acqua di questa barca che sta per affondare”: queste le prime parole di Giuseppe Pitti – 24 anni compiuti ieri, ndr – uno dei più giovani imprenditori locali il quale, durante l’intervista, non ha mai osato esprimersi al singolare. “Siamo in 5 – continua il giovane titolare – gli stessi, da quando tutto è cominciato. Mi sento un grosso peso addosso, perché se cado io sono costretto a trascinare tutti con me e, in questi mesi, ho sempre cercato di garantire loro uno stipendio a fine mese. Nonostante le difficoltà, non ho abbandonato nessuno.

Nessun aiuto da parte dello stato. Alle novelle partite iva non è stato concesso. Il virus, tuttavia, ha colpito le tasche degli italiani, negandogli la possibilità economica di contribuire a far girare l’economia del paese, usufruendo dei servizi offerti dai piccoli imprenditori. “Per i neoimprenditori non è stato previsto alcun incentivo. Stiamo cercando in tutti i modi di coinvolgere, quanto più possibile i monrealesi, attraverso promozioni. Se questo non bastasse proveremo ad introdurne altre, ma non possiamo biasimarli. Confrontandoci con altri esercenti, ciò che si evince la spiegazione è la stessa: la gente non arriva a fine mese e di conseguenza non può permettersi frequentemente di scegliere la nostra offerta. Se è giusto comprare monrealese? Beh, noi stessi lo facciamo, acquistando le materie prime dai nostri colleghi locali. Cerchiamo di contribuire in qualche modo, malgrado le avversità”.

Mangiare sano: questo l’incipit dell’offerta dei ragazzi di via Aldo Moro, tra dolce e una vasta scelta per il salato, con polli alla brace, 67 varietà di pizze – sfiziose e tradizionali – e gastronomia varia, promossi egregiamente attraverso i loro profili social. “Mangiare sano – afferma Pitti – e siciliano. Le nostre sono farine integrali con lievitazione naturale. Abbiamo un progetto importante da portare avanti, ovvero quello di ricevere i clienti sui nostri tavoli, ma al momento il nostro obiettivo è potenziare questa attività, passo dopo passo. I miei genitori, con tanti sacrifici, hanno investito i loro risparmi per garantirmi un avvenire qui, per non farmi andar via. Amo questo campo e non vorrei abbandonarlo. Non dopo tutto quello che hanno fatto per me mamma e papà. Ma le difficoltà sono molte e continuando così finiremo per raccogliere solo debiti. Non vi nego che ho già accarezzato l’idea di fare quel biglietto, partire, e abbandonare tutto” conclude.