40 anni fa la strage di Ustica, un crimine senza colpevoli

Nel disastro aereo morirono i monrealesi Antonella e Giovanni Pinocchio

MONREALE, 27 giugno – Oggi sono 40 anni tondi. 40 anni di bugie, di depistaggi, di misteri. Soprattutto 40 anni di dolore. 40 anni senza i passeggeri del volo Itavia, che da Bologna era diretto a Palermo e che fu abbattuto sopra i cieli di Ustica, causando la morte di tutti e 81 gli occupanti dell’aereo.

 Oggi, quindi, una giornata listata a lutto per l’Italia, ma anche e soprattutto per Monreale, considerato che tra le vittime di quella che è passata alla storia come la “Strage di Ustica” c’erano anche Antonella e Giovanni Pinocchio, entrambi monrealesi, figli di un dipendente comunale e di una insegnante di lettere della scuola Veneziano. Antonella e Giovanni erano due ragazzi perbene che si affacciavano alla vita con le speranze di chi è giovane ed ha ancora tutto da chiedere ad essa.
Il mio ricordo personale, per motivi di età, riguarda soprattutto Giovanni, con il quale, assieme al fratello Francesco, condividevamo tante partite di calcio improvvisate in via della Repubblica, organizzate assieme ai tanti ragazzi di allora che giocavano per strada o tante partite di ping pong nella parrocchia di San Castrense, dove sotto la guida di don Alfonso Cannella cresceva un nutrito gruppo giovanile. I funerali furono celebrati in cattedrale, con le bare portate a spalla,davanti ad una folla immensa che gremiva piazza Guglielmo.

Antonella e Giovanni, oltre che – ovviamente – ai loro familiari, mancano tanto a tutta la comunità monrealese, privata di due ragazzi valenti, che certamente avrebbero dato il loro contributo alla crescita sociale e culturale della nostra cittadina. Mancano in modo particolare a chi come me li frequentava e li apprezzava.
Su quella vicenda sono stati scritti fiumi di parole. Sono state fatte analisi articolate. Tutte con un unico comun denominatore: il depistaggio operato dai vertici militari e politici italiani, che per anni hanno negato l’evidenza e cioè che quell’aereo fu coinvolto “per sbaglio” in una questione molto più grande, nella quale le forze alleate occidentali, francesi e americani in primis, erano impegnate nel tentativo di colpire Gheddafi, che proprio in quel momento si spostava in aereo sopra i cieli italiani. Una vicenda della quale l’Italia deve vergognarsi, così come per tante altre stragi mai chiarite e sulle quali non si è mai fatta piena luce.
Oggi, 40 anni dopo quel missile che devastò quel DC9, il nostro pensiero sarà rivolto in maniera particolare alle 81 vittime, sperando che prima o poi, anche in maniera estremamente tardiva, la verità trionfi e venga a galla.