Monreale e la sfida culturale del futuro: quali strategie per il rilancio del territorio?

Auspicabile un incontro tra tutti gli operatori artistici e l'amministrazione comunale

MONREALE, 14 giugno - La crisi economica è sotto gli occhi di tutti, e note sono le cause che l'hanno generata. Passato questo periodo, con l'apertura di molte attività commerciali, comprese quelle che vivono di turismo - altro settore in crisi - ci si interroga su quali strategie adottare per dare nuovo impulso all'economia generale, e un aiuto concreto a tutti coloro che hanno subito, e ancora oggi subiscono, gli effetti di tale crisi.

Tra le tante categorie colpite sono da annoverare quelle degli operatori culturali, quali attori, compagnie teatrali, artisti di strada, cantanti e musicisti e tante altre figure che nell'arte e nel talento trovano il loro sostentamento, categorie attive a Monreale, troppo spesso dimenticate e non tenute nella giusta considerazione.
Nei giorni scorsi, in un mio articolo apparso sulle pagine di questo quotidiano on line avevo commentato lo stato di salute di un comparto come quello delle compagnie dei pupari della Sicilia e l'accorato "grido d'allarme" avanzato dal direttore del Museo delle Marionette per scongiurare una crisi di enorme portata a causa del virus, oltre alle proposte rivolte agli enti locali per risolvere e rilanciare l'opera dei pupi, patrimonio immateriale dell'umanità.


Estendendo la questione alla nostra realtà e più in generale alle manifestazioni artistiche, che nel recente passato hanno contraddistinto il nostro territorio, la domanda che viene spontanea è questa: Monreale è fuori da queste problematiche che riguardano il patrimonio immateriale da salvaguardare e tutelare?
Le recenti manifestazioni della Notte Bianca Unesco con il percorso arabo normanno legato alla fruizione del suo patrimonio monumentale, il corteo storico con la rievocazione dell’epoca di Guglielmo II, l’Opera dei Pupi che tanto successo ha riscosso nel suggestivo scenario del quartiere Ciambra, gli eventi dello scorso Natale a Casa Cultura S. Caterina, le isibizioni bandistiche e i suggestivi canti natalizi accompagnati dalle ciaramelle di Monreale, per citarne alcune, devono avere un futuro, devono ricordarci che un patrimonio culturale così importante non può e non deve essere lasciato fuori da provvedimenti di rilancio, di ripresa e di sostegno.
Manifestazioni portate avanti con impegno da tutti i soggetti coinvolti, anche in assenza di un luogo fisico d'incontro - è nota a tutti la carenza di spazi aggregativi - e di una adeguata remunerazione delle prestazioni, frutto di un'attaccamento al proprio paese non sempre evidenziato e che sfugge ai più, nel convincimento che tali manifestazioni devono essere spontanee e gratuite.


Prendendo spunto dalle iniziative proposte dal Museo delle Marionette nella gestione di una crisi di enorme portata e per scongiurare una lenta scomparsa, vanificando l’importante lavoro di salvaguardia e tutela dell’opera dei pupi fin qui svolto, si invitano tutte le altre categorie che operano in campo artistico: compagnie teatrali, bande musicali, artisti di strada, figuranti dei cortei storici, poeti, cantastorie e cuntisti, musicisti e cantanti, associazioni, Pro Loco e altri operatori artistici, che insistono a Monreale, e che fino a poco tempo fa hanno animato il nostro territorio, a incontrarsi per stilare, attraverso un documento comune, una serie di proposte concrete da avanzare all’amministrazione comunale, strategie ed iniziative che si potranno adottare, nel tentativo di cambiare le modalità di coinvolgimento degli operatori culturali con una programmazione di eventi futuri, anche attraverso una rete o un comitato di coordinamento, allo scopo di rilanciare un settore che appare abbandonato e quasi dimenticato.
Monreale città d'arte, con i suoi monumenti patrimonio dell'Unesco, le sue botteghe artigiane, le numerose personalità di artisti, il suo territorio ricco di potenzialità e di bellezze, che tutto il mondo apprezza, oggi più di ieri, non può cullarsi sugli allori di un passato glorioso; se vuole fare quel salto di qualità, da tanto tempo atteso, per un rilancio economico, sociale, culturale e turistico deve svoltare pagina, nella consapevolezza dell'enorme sfida che l'attende, deve mettere in campo tutte le risorse possibili e avvalersi di forze vive e creatrici.