Monsignor Pennisi ha visitato i carcerati dell’Ucciardone

L’iniziativa nell’ambito della Giornata del Perdono e della Misericordia

PALERMO, 10 dicembre – Ieri l’arcivescovo di Monreale, monsignor Michel Pennisi si è recato in visita ai detenuti del Carcere dell’Ucciardone a Palermo..

L'iniziativa rientra nella Giornata del Perdono e della Misericordia, promossa, oltre che dalla diocesi monrealese, dal Parlamento della Legalità Internazionale Multietnico, presieduto da Nicolò Mannino e dal vice Salvo Sardisco. Ha partecipato alla visita una delegazione di studenti dell'Istituto "Ferrara" di Palermo. Tra di loro anche una giovane musulmana ed una ragazza di religione indù, per testimoniare come i valori della pace e del perdono vadano oltre gli steccati ideologici e religiosi .I giovani sono stati accolti dalla direttrice Rita Barbera, dal magistrato di sorveglianza, Pietro Cavarretta, dal comandante ed il vicecomandante della polizia penitenziaria, Michelangelo Aiello e Mariateresa Gallo e dal cappellano del carcere, il frate cappuccino, fra Carmelo Torino Saia. Prima di recarsi nella sala teatro i giovani hanno visitato alcune strutture della casa di detenzione, tra cui lo spazio verde che viene messo a disposizione dei genitori per incontrare i loro bambini in un ambiente protetto e senza sbarre.

Nel corso della visita diversi detenuti, impossibilitati a prendere parte al momento di riflessione e di preghiera, hanno chiesto all'arcivescovo Michele Pennisi una parola di conforto ed una benedizione, che ha rivolto loro pur nella particolarità del luogo. A tal proposito monsignor Pennisi ha detto: "In carcere si trovano le persone più disponibili a seguire il Vangelo". Nella sala teatro si è svolto l’incontro secondo le modalità a suo tempo concordate. Per primo la direttrice ha letto una lettera di apprezzamento per l'iniziativa fatta pervenire dal sindaco di Palermo, Leoluca Orlando. Anche il sottosegretario alla Giustizia, Cosimo Maria Ferri, per il tramite del presidente Mannino, ha espresso il proprio compiacimento per l'iniziativa.

La direttrice si è poi direttamente rivolta ai detenuti: "Anche voi siete rappresentanti della legalità, nella misura in cui diventate consapevoli dei diritti e dei doveri". Il vicepresidente Salvo Sardisco, dal canto suo, ha sottolineato la natura della iniziativa, volta ad esprimere vicinanza umana ai detenuti ed alle loro famiglie.Il professor Mannino ha, invece, rimarcato la portata interconfessionale e interreligiosa dell'azione svolta dal Parlamento della Legalità Internazionale nelle carceri italiane: "Qui tra di noi - ha detto - ci sono persone che appartengono ad altre fedi religiose che non hanno avuto alcuna difficoltà a prendere parte a questo incontro, anzi lo hanno fortemente voluto, per testimoniarvi affetto e vicinanza e per spingervi a fare un ulteriore salto di qualità, a perdonare ed a perdonarvi per poter affrontare la nuova vita che vi attende con rinnovato spirito di fiducia".

Per prima cosa monsignor Pennisi ha illustrato le condizioni alle quali anche i detenuti possono ottenere l'indulgenza legata al Giubileo della Misericordia ed ha chiuso così l'incontro: "Mi mancavate perché nella Diocesi di Piazza Armerina da cui provengo ho più volte incontrato i detenuti. Nella diocesi di Monreale non ci sono case di reclusione. Ecco perché, concordando l'incontro con il vostro arcivescovo monsignor Corrado Lorefice, sono venuto qui con piacere. Conosco la sofferenza che si vive in questo luogo, ma soì che la salvezza del Signore è anche per voi e che il Giubileo della Misericordia riguarda anche voi”.

Il presule ha ricordato a tutti la parabola del Figliol Prodigo, affermando che "i cittadini che sono fuori dal carcere sono della stessa natura del fratello maggiore della parabola, hanno un rapporto con il padre per nulla spirituale, ma legato alla materialità". E poi ha aggiunto: "Quando tornate dovete avere la dignità del lavoro per riabilitativi. Vi auguro di uscire da qui con un cuore nuovo".

(fonte: Arcidiocesi di Monreale)