Il confronto fra il "bove" di Carducci e quello di Pascoli visto da Mariella La Rosa

L'appuntamento è stato curato dall'associazione culturale "Mons Realis"

MONREALE, 24 gennaio - Si è svolto ieri, presso i locali del Complesso monumentale San Gaetano, il secondo incontro del laboratorio letterario "Un libro illumina i percorsi dell'anima" organizzato dall'associazione Mons Realis a cura della professoressa Mariella La Rosa.

Tema dell'appuntamento "Il Bove" di Carducci e Pascoli a confronto. Cominciando nella lettura dei due sonetti ci accorgiamo subito, grazie alla magistrale guida della nostra insegnante d'eccezione, che entrambi, partendo da una descrizione naturale ristretta, con protagonista appunto il bove, allargano la visuale ad un orizzonte più vasto, fornendo a ciascuno di noi, in modo differente, uno scenario naturalistico descritto e rappresentato da sensibilità e punti di vista quasi opposti.

Ma andando un po' più in profondità, procedendo per livelli di interpretazione, ci accorgiamo subito che la poesia di Carducci sposta il punto di vista dagli occhi dell'autore a quelli del bove, che sembra poi fondersi con l'ambiente circostante e mentre la struttura linguistica e artistica coincidono, il linguaggio utilizzato e' totalmente diverso. Il vitalismo gioioso del Carducci, coniugato alla sacra rappresentazione del lavoro umano, ci presenta un quadro chiaro e definito che ci rivela, attraverso una sonorità pacata, una personalità piena di certezze e di valori forti e indiscutibili.

La sensazione prevalente che ci trasmette Pascoli, invece, attraverso il caleidoscopio degli occhi del bove e' uno straniamento privo di stabili riferimenti, che impressionisticamente colpisce il nostro immaginario, dove i particolari realistici perdono concretezza e diventano impalpabili trasformandosi, quasi istantaneamente, in immagini sfumate e in vere e proprie emozioni. Una rappresentazione certamente molto più intimistica, che descrive perfettamente la fragilità dell'animo umano.

Alla fine della gustosissima "lectio magistralis" la nostra professoressa ci ha poi regalato due "pennellate di emozione" con la lettura di due brevi, ma intensissime, liriche del Pascoli, dal titolo il "lampo" e "il tuono" dove forza della natura, immagini suggestive e dolcezza toccano le corde più sensibili di ciascuno di noi. Momenti indimenticabili che ci creano una dolce dipendenza intellettuale, grazie a una guida che riesce a trasmettere il suo sapere filtrandolo attraverso il suo profondo sentire. Un privilegio del quale siamo orgogliosi di essere destinatari.