Torna anche quest’anno ‘L’azalea della ricerca’ in favore dell’Airc, nel ricordo di Valentina Termini

(foto archivio Monreale News)

Si terrà anche quest’anno l’iniziativa benefica in occasione della festa della mamma

MONREALE, 11 maggio – Domenica 13 maggio in 3.700 piazze torna l’Azalea della Ricerca dell’Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro, un regalo speciale per festeggiare le mamme e tutte le donne. Questo fiore, simbolo della salute femminile, ha permesso ad AIRC, solo negli ultimi 5 anni, di investire oltre 64 milioni di euro per sostenere 498 progetti di ricerca e 126 borse di studio per studi sulla prevenzione, la diagnosi e la cura dei tumori femminili.

A Monreale la giornata della ricerca avrà un sapore ed un significato particolare, perché sarà realizzata nel ricordo della compianta Valentina Termini, la donna di 42 anni, prematuramente scomparsa nel settembre di due anni fa a causa di un cancro e che negli ultimi anni, assieme al marito Daniele Sciortino ha condotto una battaglia, oltre che personale, anche impegnandosi in favore dell’Airc.
‘Sbocciata’ per la prima volta nel 1984 in poche centinaia di esemplari, l’Azalea della Ricerca in oltre trent’anni ha messo radici ben salde nel cuore dei sostenitori dell’Associazione, diventando una preziosa alleata per le donne e per i ricercatori impegnati ogni giorno a individuare nuove terapie per rendere queste forme di cancro sempre più curabili.
Più di 20 mila volontari AIRC saranno nelle piazze delle nostre città anche quest’anno – in occasione della Festa della Mamma – per distribuire 580.000 coloratissime azalee. A fronte di una donazione di 15 euro, insieme alla piantina verrà consegnata una speciale Guida interamente dedicata alla salute in rosa con indicazioni pratiche degli esperti sui percorsi di prevenzione e diagnosi precoce.

Nel 2017, in Italia, a 65.800 donne è stato diagnosticato un tumore alla mammella o agli organi riproduttivi. Il cancro al seno è il più diffuso con circa 50.000 nuovi casi: si stima che ne sia colpita 1 donna su 8 nell’arco della vita. È però la patologia per la quale, negli ultimi due decenni, la ricerca ha ottenuto i migliori risultati portando la sopravvivenza, a cinque anni dalla diagnosi, a crescere dall’81% all’87%. Un traguardo importante ma ancora lontano dall’obiettivo del 100%. Resta molto da fare, ad esempio, per il tumore triplo negativo che colpisce soprattutto in giovane età, e per il carcinoma mammario metastatico che oggi interessa circa 36.000 donne alle quali è necessario garantire una sempre migliore qualità di vita con terapie specifiche*.
Lo scorso anno i tumori ginecologici hanno, invece, colpito nel complesso 15.800 pazienti. 8.300 sono state le diagnosi di cancro all’endometrio e 2.300 alla cervice uterina: per queste patologie la sopravvivenza a cinque anni ha registrato una crescita costante arrivando rispettivamente al 77% e al 68%. Diversa è la situazione per il tumore dell’ovaio – che ha riguardato circa 5.200 donne – perché è difficile da diagnosticare precocemente, presenta un alto tasso di recidiva e di resistenza ai farmaci*. Per superare questi aspetti critici i ricercatori AIRC si stanno muovendo in due direzioni: da un lato provano nuove combinazioni di farmaci capaci di ridurre la resistenza e dall’altro, grazie all’immunoterapia, cercano di individuare cellule capaci di stimolare le risposte immuni dei pazienti.